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Banca Finnat: vola il margine consolidato, bene la raccolta

3/19/2019

Il cda ha approvato il bilancio consolidato e quello separato relativi all’esercizio 2018. Gli obiettivi fino al 2020


Il Consiglio di amministrazione di Banca Finnat Euramerica S.p.A., riunitosi in data odierna, ha esaminato ed approvato il Bilancio Consolidato e quello separato relativi all’esercizio 2018 e redatti secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Il margine d’Intermediazione è pari ad € 68,1 milioni da € 102,3 milioni al 31 dicembre 2017. Al netto di una rilevante plusvalenza, pari ad € 36,2 milioni realizzata dalla Banca nel precedente esercizio per la vendita di titoli azionari classificati nel portafoglio AFS, il margine d’intermediazione risulta in aumento di € 2 milioni (+3%).

Tale incremento è attribuibile, principalmente, all’aumento del margine d’interesse (+39%) e alla crescita delle commissioni nette (+4%). L’incremento delle Commissioni nette riflette, in particolare, il positivo andamento della gestione caratteristica della Banca grazie al contributo fornito dai servizi di collocamento titoli e consulenza alle società quotande, collocamento prodotti assicurativi, gestione e consulenza finanziaria.

Il margine d’interesse si attesta a € 12,5 milioni, in aumento di € 3,5 milioni rispetto al precedente esercizio; l’incremento per € 1,3 milioni è attribuibile alla crescita dei finanziamenti verso la clientela che, pur mantenendo un limitato profilo di rischio, in coerenza con le linee guida del Piano Industriale, sono aumentati da un saldo di € 312 milioni al 31 dicembre 2017 a € 374 milioni al 31 dicembre 2018; il margine sugli interessi da investimenti in titoli di Stato italiani, a fronte di raccolta in pronti contro termine, è, inoltre, aumentato di € 1,8 milioni anche grazie a operazioni concluse nel corso del quarto trimestre che hanno generato un margine di € 488 migliaia.

Le rettifiche/riprese nette su rischio credito relative ad attività finanziarie valutate a costo ammortizzato sono pari a € 3,2 milioni contro le rettifiche di valore per deterioramento di crediti dell’analogo periodo del 2017 pari a € 2,3 milioni. Nella voce sono presenti gli effetti netti del periodo per l’impairment dei titoli presenti tra le attività finanziarie valutate a costo ammortizzato, pari a € 1,3 milioni, in coerenza con quanto richiesto dal nuovo standard contabile IFRS9. Si rileva, inoltre, che le rettifiche su crediti verso la clientela, particolarmente conservative, hanno determinato un aumento del coverage delle posizioni deteriorate della Banca dal 54,6% al 31 dicembre 2017 al 56,1% al 31 dicembre 2018; tale valore, a livello consolidato, si attesta al 59,4%. I costi operativi sono pari a € 51,4 milioni, in aumento di € 2,1 milioni rispetto a € 49,3 milioni al 31 dicembre 2017 (+4%).

Sull’incremento della voce hanno inciso, principalmente, le spese del personale, pari a € 36,2 milioni, in aumento di € 1,5 milioni (+4%) attribuibili per € 1,2 milioni alla Banca anche per effetto di nuovi inserimenti, a fine 2017, nell’organico dei consulenti commerciali. Le altre voci dei costi operativi, pari a € 15,2 milioni, si incrementano di € 655 migliaia rispetto al precedente esercizio (+4%); tale variazione tiene conto dell’incremento, per € 414 migliaia, del contributo addizionale richiesto dal Fondo Nazionale di Risoluzione.

L’onere per imposte del periodo è di € 4 milioni pari ad un tax rate del 32,6%. La raccolta complessiva del Gruppo è pari a € 16,4 miliardi, in aumento di circa € 700 milioni rispetto a € 15,7 miliardi al 31 dicembre 2017. In particolare, per quanto concerne la Banca, si rileva che la raccolta indiretta, amministrata e gestita, è pari a € 6,2 miliardi mentre la raccolta diretta è pari a € 677 milioni, rispettivamente in aumento di € 612 milioni e di € 204 milioni rispetto alla fine dell’esercizio precedente.

La nuova raccolta di qualità riferita alla clientela di Private Banking risulta pari a € 230 milioni ed è attribuibile non solo allo sviluppo realizzato dalla struttura commerciale esistente ma anche al contributo derivante dall’inserimento di nuovi consulenti avvenuto nel corso del quarto trimestre dell’anno 2017. Banca Finnat continua a mantenere un importante posizionamento competitivo nel settore delle PMI quotate e quotande; nel corso dell’esercizio la Banca ha accresciuto il proprio ruolo come Nomad e Global o Lead manager grazie al perfezionamento di 6 operazioni di quotazione sul mercato AIM Italia (Fervi, Archimede SPAC, Grifal, Askoll, SOS Travel e Powersoft) e di 1 operazione di translisting come Sponsor che ha portato alla quotazione di Giglio Group sul mercato MTA.

In tale contesto, inoltre, la Banca ha consolidato la propria posizione di leadership come operatore specialista tramite l’acquisizione di 10 nuovi incarichi e tramite lo sviluppo e l’ampliamento dell’attività di ricerca e dei servizi post quotazione offerti alle PMI. Per quanto concerne l’attività di gestione di fondi immobiliari, si rileva che il numero dei fondi gestiti è aumentato da 43 al 31 dicembre 2017 agli attuali 44; Investire è la seconda Sgr italiana, con € 7,3 miliardi di masse gestite e rappresenta oltre 200 investitori istituzionali, nazionali ed internazionali, tra cui assicurazioni, fondi pensione, private equity immobiliari e banche.

Nel corso del 2018, nonostante il rallentamento degli investimenti in Italia da parte di investitori internazionali, la Sgr ha conseguito risultati superiori alle attese, sebbene inferiori al 2017, realizzando al contempo un contenimento del 3% delle altre spese amministrative e nonostante i maggiori oneri sostenuti per rafforzare l’organico per rispondere alle esigenze di un mercato complesso e altamente competitivo.

Il Gruppo mantiene una elevata patrimonializzazione e una solidità patrimoniale tra le più elevate del mercato. Il Patrimonio di Vigilanza consolidato alla data del 31 dicembre 2018 è pari a € 166,3 milioni, con un CET 1 Capital Ratio consolidato del 29,7 % calcolato in base alle disposizioni transitorie previste a seguito dell’entrata in vigore del nuovo principio contabile IFRS 9. Al netto di tali disposizioni transitorie, il CET 1 Capital Ratio consolidato sarebbe pari al 29,3 %.

Questi risultati consolidati, relativi all’esercizio 2018, verranno illustrati alla Comunità Finanziaria in data 20 marzo 2019 nell’ambito dell’evento “Star Conference 2019” organizzato da Borsa Italiana S.p.A. In tale occasione verrà altresì ribadita la “guidance” per l’esercizio 2020 che prevede il raggiungimento di € 17,9 miliardi di masse totali, un Margine d’ Intermediazione di € 71 milioni, un Utile netto di € 6 milioni ed un Cet 1 ratio superiore al 30%. Al 31 Dicembre 2018 le azioni proprie in portafoglio risultano pari a n. 28.810.640, numero invariato rispetto al 31 dicembre 2017 e corrispondenti al 7,9% del capitale sociale della Banca.

Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti il pagamento di un dividendo pari ad € 0,01 per azione che sarà corrisposto in data 15 maggio 2019 (data stacco 13 maggio 2019 – cedola 35). Convocazione Assemblea Ordinaria Il Consiglio di Amministrazione ha infine conferito mandato al Presidente per convocare l’Assemblea Ordinaria degli Azionisti in unica convocazione presso la sede sociale il giorno 24 aprile 2019, come indicato nel calendario degli eventi societari per l’esercizio 2019. L’avviso di convocazione dell’Assemblea e la documentazione inerente saranno pubblicati nei termini e secondo le modalità previste dalla disciplina di legge e di regolamento vigenti.

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