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Banca Finint, utile e ricavi del 2021 oltre le attese

3/2/2022 | Redazione Private

La controllata Finint Investments SGR ha chiuso l’anno con una crescita dell’utile netto del 22,5% a quota 3 milioni


Banca Finint chiude il 2021 con numeri che vanno oltre gli obiettivi fissati dal piano strategico triennale. Come spiega Enrico Marchi, presidente dell’istituto di credito “nel 2021 Banca Finint ha confermato la propria capacità di crescere e guardare al futuro, pur in un contesto straordinario quale quello pandemico, dimostrando la validità del proprio modello di business: dal 1980 rispondiamo alle esigenze più sofisticate dell’impresa, favorendone la sostenibilità e lo sviluppo a beneficio dell’economia reale e del tessuto economico italiano. Con questo stesso spirito di servizio, in anni tanto difficili per il Paese, vogliamo accompagnare la ripartenza anche tramite un’evoluzione del nostro modello di business nella direzione di una gamma sempre più completa, trasversale e innovativa di soluzioni a disposizione dell’imprenditore e della sua azienda, curandone inoltre, e in misura sempre maggiore, patrimonio e investimenti”.

Fabio Innocenzi, amministratore delegato di Banca Finint, sototlinea che la banca “ha registrato risultati in significativo aumento sul 2020 e anche superiori agli obiettivi del piano strategico triennale presentato nel corso 2021. Il contributo positivo deriva da tutte le aree di business e in particolare dalle aree della gestione delle cartolarizzazioni e dell’asset management. Il dato che meglio spiega il percorso di crescita è quello delle assunzioni: sono entrati nel Gruppo 63 nuovi collaboratori, con un aumento del personale pari al 10% del totale. Alla crescita organica si associa quella per linee esterne: l’acquisizione di Banca Consulia sarà finalizzata nel secondo trimestre ampliando il perimetro del Gruppo al private banking.

Sviluppo del business

Nel corso dell’esercizio, sii legge nonostante uno scenario globale ancora incerto a causa della pandemia, Banca Finint ha voluto guardare avanti approvando un piano strategico con orizzonte temporale 2023, implementando un nuovo filone di business legato all’acquisto, valorizzazione e gestione di crediti in sofferenza (NPE) e presentando un’offerta vincolante (accettata dalla controparte) per l’acquisizione di Banca Consulia, realtà milanese specializzata nel wealth management e nel private banking.

L’obiettivo che la Banca si è posta attraverso questi progetti di crescita organica e per linee esterne è quello di diventare un gruppo di riferimento per famiglie imprenditoriali e imprese grazie a servizi integrati, qualificati e altamente specializzati rivolti all’azienda nell’area del Corporate & Investment Banking e a soluzioni per la gestione del patrimonio dell’imprenditore che facciano leva anche sulle storiche competenze nei real asset di Finint Investments SGR.

Sul piano della sostenibilità e redditività del business l’obiettivo invece è, da una parte la diversificazione delle fonti di ricavo attraverso la crescita nelle attività core e l’avvio di business sinergici e complementari rispetto a quanto già in essere, quali l’operatività sugli NPE e, dall’altra, l’integrazione di business ad alto valore aggiunto e con un importante livello di resilienza e ricorrenza degli utili, rappresentate dal wealth management e dal private banking.

Di seguito si illustrano i risultati consolidati di Banca Finint per l’anno 2021, confrontati con i risultati consolidati dell’anno precedente.

Il margine finanziario e da servizi ammonta a 61,5 milioni di euro, in crescita del 8,9% a/a. La componente economica più incisiva rimangono i ricavi per commissioni che, a fine esercizio, raggiungono 54,7milioni (+9% rispetto all’anno precedente) e sono pari all’86% del margine di intermediazione del Gruppo. In aumento sia le commissioni attive nette realizzate da Banca Finint (41 milioni contro 37 milioni del 2020) sia quelle di Finint Investments SGR (14milioni contro 13milioni). Il margine di intermediazione di gruppo si attesta a 63,7 milioni, con un incremento dell’11% rispetto ai 57,4 milioni registrati nel 2020. Il risultato netto della gestione finanziaria e da servizi ammonta a 62 milioni, in crescita rispetto al dato del 2020 (55 milioni) con un delta percentuale del +12,6%.

I progetti di crescita del Piano triennale si concretizzano in un aumento dei costi operativi di Gruppo che si attestano a fine anno a 41,8 milioni, in aumento del 14,2% rispetto al 2020. L’incremento riflette una crescita del 10,2% dell’organico e l’assunzione di 63 nuove risorse nel corso dell’anno, il 54% delle quali di genere femminile e il 46% di genere maschile e con età media pari a 33 anni, a conferma di una storica vocazione della Banca alla formazione, finalizzata alla crescita professionale. L’utile lordo consolidato cresce a 20,8 milioni (18,8 milioni l’anno precedente, +11%) mentre l’utile netto si attesta a 15,1 milioni.

I risultati consolidati includono il contributo di Banca Finint ,attiva nella gestione delle operazioni di cartolarizzazione e di tutte le attività correlate a servizio dei veicoli di cartolarizzazione e degli emittenti di debito, nella strutturazione di operazioni di cartolarizzazione e di debito strutturato (e.g. basket bond), nella strutturazione ed il collocamento di minibond, nell’attività di consulenza e advisory sia sul fronte M&A sia sul fronte debt restructuring, nell’attività di arrangement lending nonché in attività più tradizionalmente connesse al mondo bancario, e della partecipata Finint Investments SGR, attiva nel segmento dell’asset management.

Piu in particolare, la Banca ha confermato e rafforzato la leadership nel mercato italiano delle cartolarizzazioni, come testimoniato dalle 64 operazioni nel corso dei 12 mesi relative ad una vasta tipologia di assets, cui si affiancano oltre 10 LeaseCo e ReoCo, dal coinvolgimento in numerose operazioni su NPL con garanzia dello stato (GACS), delle quali 4 chiuse a fine 2021, in altri importanti progetti del tutto innovativi realizzati nel corso dell’anno (dalla prima cartolarizzazione realizzata in Italia relativa ad un parco auto alla cartolarizzazione immobiliare inserita nell’ambito di un modello innovativo di instant buying immobiliare, da operazioni relative a piattaforme fintech a quelle riferite a beni immobili e ad asset, performing e non performing, connessi a crediti, contratti e beni in leasing) e in altre operazioni aventi come sottostante principalmente mutui commerciali, finanziamenti alle PMI e cessione del quinto dello stipendio. Le controparti sono state le principali banche e fondi a livello nazionale ed internazionale che operano nel settore.

Con riferimento ai bond, dopo un primo trimestre poco dinamico, gli ultimi nove mesi hanno mostrato un notevole fermento, con la partecipazione diretta della Banca nella gestione di oltre 65 emissioni sia stand alone sia inserite nei diversi programmi di basket bond sviluppati negli anni. Anche in questo settore, a fronte del ruolo pioneristico da sempre svolto dalla Banca, la quota di mercato detenuta nella strutturazione e nel collocamento si attesta a circa il 25% e, nei soli basket bond, è stata pari al 96% in termini di volumi. Dal 2013 ad oggi (anno di lancio della prima operazione in Italia, targata Finint) sono 8 le operazioni effettuate dalla banca, superando 1,7 mld di volumi. La Banca è inoltre attiva nel direct lending con oltre 10 operazioni curate nel 2021.

La controllata Finint Investments SGR ha chiuso il 2021 con una crescita dell’utile netto del 22,5% a quota 3 milioni. Gli asset under management sono pure aumentati rispetto al 2020, ad una quota di circa 3,4mld (+ 26%), con oltre il 50% delle masse gestite in accordo con i principi ESG sanciti dagli UN PRI. Il numero di fondi mobiliari e immobiliari in capo al team di 50 gestori della SGR si attestava a fine 2021 a 34.

La crescita del business della SGR ha riguardato sia l’ambito mobiliare, con il lancio del nuovo fondo alternativo “Finint Equity for Growth” che fa capo alla neo costituita divisione di private equity all’interno dell’area private capital, sia l’ambito Real Estate - grazie in particolare al lancio dei fondi “Canadian Solar Finint Solare” in capo alla divisione energy dell’area infrastructure e “Gran Torino”, che si inserisce nell’area real estate - oltre al subentro nella gestione dei fondi “Aida”, “Nabucco” e “Norma” per conto della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori).

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