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M&A in Italia, primo trimestre in crescita

4/23/2024 | Redazione ADVISOR

Più 3% il numero di operazioni annunciate nei primi tre mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023


Nel primo trimestre dell’anno si conferma una solida attività d’investimento in Italia. Secondo l’EY M&A Barometer relativo all’andamento dell’attività transazionale in Italia, nel primo trimestre del 2024 sono state annunciate 294 acquisizioni (rispetto a 285 del primo trimestre del 2023) per un controvalore – laddove disponibile - pari a 24,7 miliardi di euro (6,2 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente). La crescita del mercato è legata in particolare al ritorno dei cosiddetti ‘megadeal’ (operazioni di valore superiore al miliardo di euro). Dati che si riflettono anche nell’EY CEO Outlook Pulse, che ha analizzato le opinioni di oltre 1.200 CEO in tutto il mondo, dei quali oltre 50 in Italia, sulle prospettive, sfide e opportunità delle aziende operanti nel mercato globale.

Marco Daviddi (in foto), Managing Partner Strategy and Transactions di EY in Italia, commenta: “Dall’ultima edizione dell’EY CEO Outlook Pulse emerge la consapevolezza della necessità di accelerare la trasformazione delle aziende utilizzando la leva M&A (76% in Italia contro 58% a livello Global), in particolare per tener conto della agenda di sostenibilità e della necessità di concentrarsi sul core business; è interessante in tale senso che poco più del 52% degli intervistati confermi di considerare cessioni, spin off e IPOs come strumenti per raccogliere risorse da reinvestire in tecnologie, riposizionamento del business anche a livello geo politico, ma anche per garantire ritorni agli azionisti. Questo si riflette nel mercato delle transazioni che mantengono, pur in un contesto caratterizzato da rilevante incertezza, un andamento positivo, specie in termini di volumi, per il ritorno dei mega deals nel nostro mercato, dove si conferma il ruolo dei fondi di PE come principale player lato buy”.

I settori strategici

Il settore che ha trainato i volumi di investimento è il comparto industriale, con il 25% del numero di operazioni annunciate nel primo trimestre del 2024, seguito da beni di consumo con il 17%, energia e rinnovabili con il 15%. Il settore tecnologico ha perso peso rispetto all’anno precedente e segna un -4%, andamento che trova spiegazione nella difficoltà di avvicinare aspettative di venditori e acquirenti in una industry caratterizzata da enormi cambiamenti.

Il ruolo dei fondi

Continua ad aumentare la rilevanza dei fondi di private equity e infrastrutturali che quest’anno hanno annunciato 145 acquisizioni nel Paese, con una crescita del 26% rispetto al primo trimestre del 2023.

Per quanto riguarda invece le acquisizioni di target estere realizzate da aziende italiane, i risultati mostrano un rallentamento nel numero di deal (58 rispetto ai 71 del primo trimestre 2023) e di valore, laddove disponibile, che passa da 3,6 miliardi nei primi tre mesi del 2023 a 0,7 miliardi nel primo trimestre 2024. La complessità dello scenario geo politico e il timore di ulteriori barriere commerciali ha determinato un atteggiamento di prudenza nella prima parte del 2024.

Le aspettative dei CEO

Dall’ultima edizione dell’EY CEO Outlook Pulse emerge che il 76% dei manager italiani pianifica una revisione del portafoglio di asset aziendali nel corso del 2024, contro il 58% dei CEO a livello globale, legata soprattutto all’impatto della tecnologia nel proprio ambito di mercato e alla necessità di adattarvisi per restare competitivi. Tra le priorità per i prossimi mesi, il 46% degli intervistati individua l’impiego dell’intelligenza artificiale come strumento per migliorare le performance aziendali, mentre il 42% segnala la gestione del capitale circolante (che è invece la priorità per i manager a livello globale).

Il 58% degli intervistati italiani pianifica di stipulare joint venture (JV) o alleanze strategiche tra imprese nel corso del 2024, mentre il 52% sta valutando di disinvestire gli asset che non si adattano alle nuove strategie aziendali per effettuare un’allocazione più efficiente delle risorse. Le principali sfide percepite nell'ambito dell'attività di disinvestimento sono costituite dal potenziale divario nelle aspettative di prezzo e dalle implicazioni fiscali.

“Nonostante tutto, il 60% degli intervistati in Italia mantiene ottimismo sulle prospettive di crescita del 2024 in termini di ricavi, seppure ci siano dei punti di attenzione in termini di redditività, che continua ad essere sotto pressione per la crescita dei costi. L’Artificial Intelligence è, in questo momento, percepita come strumento di ottimizzazione operativa, anche se ancora non in grado di incidere sulla top line” – conclude Marco Daviddi

 

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