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Tendercapital produce Yugen, film-painting realizzato in Sloimage

6/28/2018 | Redazione Private

Il progetto sperimentale con protagonista Salma Hayek è prodotto dalla Sgr londinese. Dal 1 al ­3 settembre 2018 al Teatrino di Palazzo Grassi di Venezia.


Yugen è una parola che appartiene alla filosofia estetica giapponese e che rimanda a una profonda consapevolezza dell’universo e al contempo ne simboleggia l’eterno mistero. Messaggio che la regista Martha Fiennes ha scelto di veicolare intitolando con questo termine il suo ultimo progetto creativo: un film-painting realizzato in Sloimage, un sistema informatico messo a punto da Fiennes con l’aiuto del produttore Peter Muggleston grazie al quale le immagini possono «prendere vita» secondo un algoritmo determinato da un computer.

 

Yugen è un progetto di sperimentazione filmica che mostra una statuaria Salma Hayek al centro di una scena che muta perpetuamente secondo un algoritmo meccanicamente controllato da un computer. Dopo i successi dei suoi lungometraggi – Onegin (1999) e Chromophobia (2007) – Martha Fiennes si è spinta oltre la cinematografia canonica sperimentando l’impiego dei mezzi messi a disposizione dalla tecnologia digitale, creando immagini in movimento il cui ritmo è determinato da un algoritmo calcolato e controllato artificialmente.

 

Il progetto – che sarà visionabile dal 1 al ­3 settembre 2018 al Teatrino di Palazzo Grassi di Venezia – è un’operazione sinergica tra Martha Fiennes, Salma Hayek e Magnus Fiennes, compositore e autore delle musiche. Yugen è stato prodotto da Tendercapital, società fondata e presieduta da Moreno Zani, attraverso TenderToArt, un programma che coinvolge ogni anno artisti selezionati per l’innovazione e la qualità dei loro linguaggi e della loro ricerca, ideato nel 2011 proprio da Zani.

 

“TenderToArt si inserisce nel panorama artistico internazionale con progetti originali, instaurando uno scambio di energie vitali tra l’istituzione finanziaria e gli artisti”, spiega la società. Allo sviluppo del progetto ha collaborato Beatrice Panerai.

 

I toni generalmente scuri di Yugen, che da sempre ricorrono nella cinematografia di Martha Fiennes, accentuano il misticismo della visione. Un’esperienza che è oltremodo amplificata dal suono, studiato specificatamente per questo progetto dal compositore Magnus Fiennes. La musica assume qui un potere ipnotico, seduce la mente dello spettatore che si sente calato nelle immagini stesse.

 

I suoi film però, come specifica Martha Fiennes, non sono “video arte”: lo Sloimage è un’esperienza molto più prossima a quella della pittura. L’opera è libera da una narrativa prescrittiva senza inizio, centro o fine. "Di conseguenza ogni esperienza di visione è personale e unica, in nuovo processo filmico che sfida le regole del cinema convenzionale sovrapponendo pittura, fotografia e movimento in un risultato visivamente ipnotico", comunica la società.

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