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9/26/2018 | Ufficio studi AIPB
L’ingaggio dei clienti private dal punto di vista digitale può essere considerato per gli operatori una vera e propria sfida.
Come è emerso in una conferenza di In|Vest, tenutasi a New York lo scorso mese di luglio, gli individui HNW chiedono che la loro esperienza digitale venga potenziata anche in ambito finanziario, non per la sola gestione del portafoglio, ma soprattutto per la gestione della ricchezza nella sua globalità.
Una complessità questa che, a detta dei clienti, potrebbe essere gestita con maggiore semplicità con il ricorso ad alcuni strumenti digitali.
Nel panorama italiano, non è una novità, i clienti private continuano ancora ad attribuire grande valore alla relazione: nei confronti del servizio di Private banking, la presenza di un referente dedicato è l’attesa con il peso maggiore (74% – fonte: AIPB-GFK, Indagine sulla Clientela Private in Italia, 2017).
Eppure, un’operatività snella ed efficiente nelle procedure (23%) unita a un alto grado di personalizzazione (42%) sono altri aspetti ricercati in questo servizio, per i quali la tecnologia potrebbe rappresentare un aiuto.
Nel settore l’innovazione è un tema sicuramente molto sentito e diversi operatori stanno adottando modalità sempre più ‘moderne’; tuttavia, sembrerebbe esserci ancora un po’ di strada da fare.
Ascoltando la voce degli addetti ai lavori, se da una parte il 55% dei private banker è contento della dotazione informatica che ha a disposizione, comprese app e software, dall’altra esprimono comunque un bisogno di innovazione, dichiarando nel 60% dei casi di essere insoddisfatti del livello di digitalizzazione delle procedure (fonte: AIPB-GFK, Private Banker Monitor, 2017).
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