Tempo di lettura: 4min

Private Academy - PRIIPS, giù il velo su costi e rischi dei prodotti (parte prima)

4/26/2017 | Giovanna Zanotti (*)

Il Kid conterrà informazioni sintetiche che garantiranno (vera) trasparenza e comparabilità


La nuova normativa relativa ai PRIIPs (packaged retail investment and insurance-based investments products) ha come obiettivo quello di aumentare la trasparenza e la leggibilità delle informazioni relative ai prodotti finanziari e favorire la comparabilità tra diversi prodotti finanziari.

 

Per PRIIPS si intende un qualsiasi prodotto “assemblato”, ovvero composta da più elementi costitutivi, il cui valore è soggetto a fluttuazioni a causa dell’esposizione a variabili di riferimento o all’andamento di una o più variabili sottostanti. In concreto rientrano nel perimetro dei PRIIPs non solo tutti i prodotti derivati e strutturati, ma anche i prodotti assicurativi con una componente di investimento nonché i fondi comuni di investimento (per i quali sono previsti tuttavia 5 anni di deroga). Non rientrano invece nella definizione di PRIIPS le azioni, le obbligazioni, i depositi non strutturati le polizze assicurative pure e i prodotti pensionistici complementari.

 

L’obiettivo sarà raggiunto attraverso la produzione (da parte dell’emittente del prodotto) di un nuovo documento informativo, il KID ( key information document) che conterrà in maniera sintetica (al massimo 3 pagine in formato A4) e facilmente comprensibile anche dagli investitori le informazioni relative ai rischi, alle performance attese e ai costi dei prodotti finanziari. Il distributore avrà poi l’obbligo di metterlo a disposizione dell’investitore in tempo utile a consentirgli di effettuare una scelta d’investimento consapevole.

 

Il KID prevede 9 sezioni: obiettivo del documento; informazioni generali sul prodotto; spiegazione del prodotto; rischi del prodotto e rendimenti; cosa succede nel caso in cui l’emittente non sia in grado di far fronte agli obblighi assunti; i costi del prodotto; orizzonte temporale per il quale è stato ideato il prodotto e quali sono le conseguenze in caso di disinvestimento anticipato; istruzioni per fare un reclamo; altre informazioni rilevanti.

 

Tre sono i punti chiave e le principali novità del KID: l’introduzione di un indicatore sintetico di rischio, l’illustrazione di scenari di performance al netto dei costi e non fondati sui rendimenti storici e una rappresentazione completa e dettagliata dei costi del prodotto. Con riferimento all’indicatore sintetico di rischio, tutti i PRIIPs avranno oltre alla parte descrittiva in cui dovranno essere illustrate le caratteristiche in termini di rischio/rendimento del prodotto, un indicatore sintetico di rischio (SRI) in una scala da 1 ( minimo rischio) a 7 (massimo rischio).

 

La metodologia per il calcolo del SRI è descritta in maniera dettagliata nei Regulatory Techinical Standard ( RTS) presentati dall’ESMA . Si tratta di un indicatore che combina rischio di mercato e rischio di credito. Con riferimento al rischio di mercato, ovvero alle variazioni di prezzo del prodotto dovute a variazioni delle variabili di mercato sottostanti, saranno classificati “Market Risk 1” i prodotti con una volatilità equivalente annualizzata (VEV) inferiore allo 0,5%, mentre saranno associati alla classe “Market Risk 7” i prodotti con una VEV superiore all’ 80% (si veda la tabella 1) Per arrivare alla VEV, i PRIIPS sono divisi in quattro categorie e per ciascuna di esse viene dettagliata la metodologia (basata in larga parte sulla determinazione della perdita massima conseguibile nell’orizzonte temporale indicato o alla scadenza del prodotto) con un certo livello di confidenza.

 

Ciò che è importante sottolineare è che il calcolo del SRI non avverrà sulla base di una scelta metodologica dell’emittente, ma sulla base di indicazioni molto puntuali (che arrivano persino alla individuazione della lunghezza della serie storica dei dati da utilizzare per effettuare i calcoli) fornite dalle Autorità. Una volta calcolato l’indicatore di Market Risk, questo dovrà essere corretto in funzione del rischio di credito (determinato sulla base del rating, se esistente, ovvero secondo criteri predefiniti, in assenza di rating). I RTS individuano 6 possibili classi di credit risk. Maggiore il rischio di credito, tanto inferiore sarà il SRI rispetto alla classe descritta dall’indicatore di Market Risk. A titolo esemplificativo un prodotto con Market Risk 1, ma Credit risk 3, avrebbe un indicatore sintetico di rischio pari a 3. [...] CONTINUA...

 

(*) Docente presso Università di Bergamo e Sda Bocconi. Articolo tratto da AP N5, Dicembre 2016 - Febbraio 2017. 

 

Sfoglia il nuovo numero di AdvisorPrivate 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?