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Private Academy - PRIIPS, giù il velo su costi e rischi dei prodotti (parte seconda)

5/3/2017 | Giovanna Zanotti (*)

Il Kid conterrà informazioni sintetiche che garantiranno (vera) trasparenza e comparabilità


Nel precedente articolo (leggi) a proposito della nuova normativa relativa ai PRIIPs (packaged retail investment and insurance-based investments products), abbiamo spiegato come verrà calcolato il nuovo Indicatore sintetico di rischio (SRI) dei prodotti. È importante sottolineare che l’investitore non vedrà la metodologia, non vedrà nemmeno la scomposizione del SRI nelle componenti market risk e credit risk, ma troverà nel KID (key information document) solo ed esclusivamente il SRI.

 

Non solo. Con riferimento alle performance, il KID dovrà indicare i rendimenti realizzabili in termini monetari, ipotizzando un investimento iniziale di 1.000 euro, oltre che in termini percentuali, alla scadenza del prodotto o sull’orizzonte temporale consigliato per il prodotto sia in uno scenario favorevole, sia in uno neutrale o anche sfavorevole per l’investitore. Inoltre nel caso di prodotti con scadenza maggiore di un anno dovranno essere indicati i rendimenti possibili in periodi intermedi (ad esempio per un prodotto a 5 anni dovranno essere indicati i risultati attesi nei tre scenari a 1 anno e a 3 anni).

 

Anche in questo caso, sia la definizione di cosa si intenda per scenario favorevole, neutrale e sfavorevole, sia la metodologia per la definizione delle performance attese sono definiti in modo dettagliato dalle Autorità nei RTS, con notevoli novità rispetto a quanto fatto finora. Per la definizione dei rendimenti, le Authority indicano una metodologia che parte da quella utilizzata per il Market Risk Indicator abbandonando sia l’utilizzo dei rendimenti storici come proxy dei rendimenti attesi (come tipicamente fatto dall’industria del risparmio gestito) che dei payoff a scadenza (come caratteristiche dei prodotti strutturati e con l’eccezione dei derivati che conservano la possibilità di indicare il payoff a scadenza) . Su questo punto, però, numerosi dubbi in merito alla effettiva implementazione della metodologia sono stati avanzati.

 

Le performance dovranno essere presentate al netto di tutti i costi gravanti sul prodotto per il quale pure i RTS danno indicazioni molto dettagliate. Nel KID dovranno essere rappresentati tutti i costi siano essi one-off (come le commissioni di entrata o le commissioni di collocamento), ricorrenti (come le commissione di gestione) o subordinati a determinati eventi (come le commissioni di performance).

 

Da notare che è prevista la considerazione nel computo dei costi anche di voci quali i costi di transazione per i fondi e i costi di hedging per gli strutturati. L’investitore troverà nel KID (tabella 2) un indicatore sintetico di costo calcolato come Reduction on Yield ( RIY) ovvero come riduzione del rendimento sui diversi orizzonti temporali a scadenza, ma anche su orizzonti intermedi. Il KID avrà poi una tabella in cui si potrà vedere la scomposizione dei costi ovvero capire come l’emittente arriva all’indicatore sintetico di costo Il Regolamento relativo ai PRIIPs entrerà in vigore il 1 gennaio 2018. Con un anno di ritardo rispetto alla tempisitica inizilamente prevista.

 

La ragione del rinvio ( deciso dal Parlamento Europeo il 9 novembre 2016) è dettato dal fatto che alcuni punti dei RTS sono stati criticati o presentano lacune (a titolo di esempio, gli scenari di performace, le cause che fanno scattare l’obbligo di aggiornamento del KID). A questo punto, le Authorities dovranno chiarire questi aspetti, così che poi gli intermediari emittenti possano procedere alla predisposizione dei KID dei vari prodotti. SI tratterà di uno sforzo notevole, dal momento che la normativa si applica non solo ai prodotti che verranno emessi dal primo gennaio 2018 ma anche a tutti i prodotti già esistenti. 

 

(*) Docente presso Università di Bergamo e Sda Bocconi. Articolo tratto da AP N5, Dicembre 2016 - Febbraio 2017. 

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