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Private equity e venture capital, un 2018 da record

3/12/2019

Raccolta quasi tre volte il dato del 2017. I numeri dell'Aifi


Sono numeri da record quelli del private equity e del venture capital nel 2018. In tutto, gli investimenti hanno sfiorato quota 10 miliardi di euro (9,788 miliardi), il valore più alto mai registrato sul nostro mercato e quasi il doppio rispetto al 2017. I dati sono stati presentati nel corso del convegno annuale AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt).

I risultati sono frutto dell’analisi condotta da AIFI, in collaborazione con PwC – Deals, sul mercato italiano del capitale di rischio. Nel 2018 la raccolta sul mercato nel private equity e venture capital, è stata pari a 3.415 milioni di euro, in calo rispetto ai 6.230 milioni dell’anno precedente, valore fortemente influenzato da alcuni closing di significativa importanza realizzati da alcuni soggetti istituzionali. Se prendiamo in considerazione solo la raccolta indipendente di soggetti privati, l’ammontare è in crescita e pari a 2.738 (erano 920 milioni nel 2017).

Considerando solo i soggetti privati, per l’anno in esame la distribuzione della provenienza della raccolta privata si suddivide con una predominanza italiana pari al 64% rispetto all’estero che si ferma al 36%. Gli operatori che nel 2018 hanno svolto attività di fundraising sul mercato sono stati 32 (28 privati). A livello di fonti, il 24% della raccolta deriva da fondi pensione e casse di previdenza, il 15% da investitori individuali e family office, il 14% da banche.

Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI, accoglie con soddisfazione i dati e rileva come “la raccolta realizzata nel 2018 abbia visto il closing di oltre 25 operatori. La prima fonte sono state casse e fondi pensione. Questo è un segnale che aspettavamo da tempo e che può essere un primo passo verso un allineamento europeo con gli investitori internazionali. Il sistema previdenziale è in tutti i Paesi il principale investitore nei fondi di private capital perché danno rendimenti maggiori per chi può investire in tempi relativamente più lunghi”.

“Così facendo il sistema previdenziale investe anche in se stesso poichè promuove l’attività economica del Paese e il lavoro, che è la sola fonte di finanziamento della previdenza”, conclude l’ex presidente di Confindustria.

Francesco Giordano, partner di PwC – Deals, si concentra sull’ottima performance degli investimenti: “Nel 2018 si è registrato un nuovo record per gli investimenti nel mercato italiano del private equity e venture capital. L’anno è stato caratterizzato da alcuni mega deal effettuati da grandi operatori internazionali, in particolare nel settore infrastrutture. Pur escludendo questi large & mega deal, il mercato registra un’ottima crescita sull’anno precedente (+16%), passando da 3.340 milioni a 3.863 milioni di euro”.

Nel 2018, il mercato del private equity e del venture capital in Italia, come detto in precedenza, ha segnato un record assoluto con il più alto ammontare di sempre, infatti, l’investito è pari a 9.788 milioni di euro quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Nel corso dell’anno sono da ricordare 13 large e mega deal (operazioni con equity versato superiore a 150 milioni di euro). Gli operatori internazionali hanno investito il 66% in termini di ammontare.

Anna Gervasoni, direttore generale AIFI, sottolinea come “il 2018 sia stato un anno particolarmente positivo per gli investimenti grazie ad alcune operazioni di dimensioni significative non solo nel segmento buyout ma anche in quello delle infrastrutture. Quest’ultimo in Italia sta ricoprendo un ruolo sempre maggiore nelle operazioni di private capital; anche al netto di large e mega deal il 2018 è un anno record in termini di ammontare. Il venture capital in particolare ha segnato una crescita importante, segnale di un paese in forte fermento innovativo”.

Il numero di operazioni è cresciuto del 15% attestandosi a 359 deal, rispetto ai 311 dell’anno precedente. Guardando ai comparti, il 2018 vede una crescita dell’early stage sia in termini di numero (+29%) pari a 172 deal, sia per ammontare, +143% con 324 milioni di euro investiti, l’expansion cresce dell’11% in termini di numero, 50, e del 142% nell’ammontare (816 milioni di euro); sale il numero delle operazioni di buyout (+21%) a 109 deal, con una crescita anche dell’ammontare, pari a 5.242 milioni di euro (+52%).

Da sottolineare che il segmento delle infrastrutture è stato il secondo per ammontare grazie ad alcune grandi operazioni (3.041 milioni di euro su 16 deal). Il 2018 vede il settore Ict primeggiare con il 18% delle operazioni totali, seguito dai beni e servizi industriali, 15%, e dal medicale, 12%. A livello geografico la regione che ha totalizzato la gran parte delle operazioni è la Lombardia con il 44% del numero dei deal in Italia, seguita da Emilia Romagna (10%) e Veneto (8%).

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