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Fiduciarie e private banking sempre più sinergici

3/20/2019

Massari (AIPB): "Tutti gli operatori del settore stanno approntando servizi più strutturati di wealth management, i quali non possono prescindere dall'avere una società fiduciaria al centro”


Qual è il ruolo delle fiduciarie nel private banking? Se ne è discusso durante l’incontro organizzato dall'Associazione italiana del private banking nella sede di Cordusio Fiduciaria. Hanno partecipato Fabio Marchetti, presidente di Assofiduciaria, Filippo Cappio (d.g. di Unione Fiduciaria), Paolo di Felice (a.d. di Credit Suisse Servizi Fiduciari), Simonetta Parravicini (direttore della filiale di Milano di Servizio Italia, fiduciaria del gruppo Bnl-Bnp Paribas) e Francesco Rubino (a.d. di Cordusio Fiduciaria). Nel corso dell’incontro è stato distribuito il libro, uscito nel settembre del 2018, “Le fiduciarie nel private banking” realizzato da Filippo Cappio, Paolo di Felice, Rodolfo Ortolani e Simonetta Parravicini.

Nella prefazione del volume Fabio Marchetti spiega che “le fiduciarie si pongono fra i principali attori nella gestione dei patrimoni familiari, sia per il ruolo storicamente e istituzionalmente ‘professionistico’ che svolgono, sia per la duttilità che caratterizza la loro attività, potendo di volta in volta ad adattarsi alle esigenze del fiduciante utilizzando, senza rigidità e schematismi, gli strumenti giuridici più idonei al singolo caso di specie, legittimamente sfruttando le possibilità offerte dal mandato di amministrazione fiduciaria. Se i primi ottant’anni di vita hanno portato le società fiduciarie ad amministrare una massa patrimoniale di poco inferiore ai 120 miliardi di euro, si può esprimere l’auspicio che nei prossimi ottant’anni di vita portino le società fiduciarie a raddoppiare e più la massa amministrata”.

Durante la tavola rotonda Marchetti ha tracciato la storia delle fiduciarie italiane dalla loro origine, nel 1939, ad oggi. Una storia che raggiunge la sua maturità in questi anni, quando nel 2016, viene licenziata la legge Dopo di Noi, che disciplina il contratto di ‘affidamento fiduciario’ (che determina la segregazione del patrimonio destinato).

Anche grazie a questa normativa la sinergia tra fiduciarie e private banking è sempre più stretta tanto che Antonella Massari, segretario generale dell'Associazione Italiana del Private Banking (AIPB), ha sottolineato come "tutti gli operatori del private banking stiano approntando servizi più strutturati di wealth management, i quali non possono prescindere dall'avere una società fiduciaria al centro che può offrire ai clienti private e wealth un servizio a 360 gradi per la gestione del patrimonio nella sua interezza, partendo da quello finanziario, guardando anche agli aspetti di tipo legale e fiscale, fino a curarne le sue altre componenti come l’immobiliare e le opere d’arte, per poi saper gestire lo stesso in materia di successione”.

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