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Consulenti finanziari (ex-promotori finanziari), la pensione è un boccone amaro

5/6/2013 | Redazione Advisor

I financial advisor si trovano in una situazione particolarmente poco illuminata riguardo al futuro previdenziale. Ecco perché.


Pensione amara per i consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). Secondo un articolo riportato da Il Sole 24 Ore i consulenti finanziari si trovano in una condizione poca rassicurante rispetto al loro futuro pensionistico, e sembra quasi un controsenso che degli esperti si trovano in queste condizioni. Come è possibile?

Ebbene le recenti riforme che hanno innalzato l'aliquota dei contributo e anche l'innalzamento dei requisiti di età. Oltre a questi fattori si deve aggiungere il fatto che come è noto si esercita l'attività di consulente finanziario (ex-promotore finanziario) deve versare i suoi contributi sia all'Inps, sia ad Enasarco. Una doppia controbuzione nei confronti della quale sono state attuate diverse battaglie da parte dell'associazione di categoria dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari). E sul fronte Enasarco che il boccone è ancora più amaro. Infatti dalle stime riportate dall'articolo si evince che per pf in attività dal 1993 che versaranno un minimo di 20 anni di contribuzione, i monomandatari riceveranno su un montante di 5.844 euro un importo mensile di circa 487, se plurimandatari per un montante di 3.000 euro riceveranno un mensile lordo di 250 euro.

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