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10/20/2015 | Marcella Persola
Nella splendida cornice della Sala del Baratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, GAM e Advisor Pf Al femminile hanno incontrato le professioniste e i professionisti intervenuti all’evento dal titolo “Se si fosse chiamata Lehman Sisters sarebbe stata un'altra storia". Un evento dedicato all’analisi delle caratteristiche di gender e delle diversità. Relatori due grandi esperti. Paolo Legrenzi, professore emerito di psicologia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e collaboratore di GAM dal 2011 e la dottoressa Cristiana Manara, partner di The European House – Ambrosetti. Dopo i saluti iniziali di Riccardo Cervellin, amministratore delegato e direttore generale di GAM (Italia) SGR i due relatori hanno catturato l’attenzione dei presenti grazie ad alcune riflessioni sulla persuasione delle clienti donne e sugli stereotipi legati al gender.
In particolare il professore Legrezi ha sottolineato di “essere Zelig di fronte ai clienti” soprattutto quelli che incontriamo per la prima volta, perché seppure gli studi effettuati sul gender ci dicono che le donne sono meno rischiose rispetto agli uomini e hanno un orizzonte temporale di investimento più lungo, e una più facile distribuzione razionale degli investimenti, si nota che c’è una varianza molto più forte all’interno dello stesso genere che tra un genere e l’altro. Questo per dire che aldilà di quelli che sono gli stereotipi che fanno muovere il mondo, meglio muoversi sempre “con sospetto e rispetto”.
Ma se questo è il contesto globale, come comportarsi di fronte a una cliente donna? Per Cristiana Manara è necessario raccontare qualcosa di sé per permettere all’altro di identificarsi, e nel caso di clienti donne lasciare anche spazio alle emozioni. Fondamentale è essere autorevoli ma creare empatia con la nostra interlocutrice, ricordando che le donne amano di più le spiegazioni rispetto ai dati e grafici. E attenzione allo stile comportamentale di comunicazione, le donne sanno interpretare anche il sistema non verbale, quindi cerchiamo di dire con tutto il nostro corpo quello che stiamo dicendo verbalmente. E non dimentichiamo che le donne ricordano eventi emotivi più intensamente di quanto non facciano gli uomini.
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