Tempo di lettura: 2min

Gestito, non si ferma l’emorragia. Poste sugli scudi

3/28/2024 | Daniele Riosa

Scenario in continuità con gennaio, con una raccolta netta complessiva pari a meno 2,44 miliardi (meno 2,342 miliardi a gennaio). Il patrimonio, a fine febbraio, si attestava a 2.310 miliardi


Continuano i deflussi per l’industria del risparmio gestito italiano. I dati preliminari, contenuti nella mappa mensile del ufficio studi di Assogestioni di febbraio 2024, delineano uno scenario in continuità con il mese precedente, con una raccolta netta complessiva pari a meno 2,44 miliardi di euro (meno 2,342 miliardi a gennaio) e un effetto mercato positivo pari a +0,4%. Il patrimonio, a fine febbraio, si attestava a 2.310 miliardi di euro.  

Soffermandosi sui fondi aperti, si nota nel mese un rallentamento dei deflussi dai prodotti di lungo termine (-525 mln contro -1,33 mld euro a gennaio), a cui si somma un incremento dei riscatti sui fondi monetari (-1,84 mld contro -996 mln a gennaio). Secondo le stime dell’Ufficio Studi, l’effetto performance sui fondi aperti è stato di +0,7%.

Lo spaccato per asset class evidenzia il proseguimento dello slancio positivo dei fondi obbligazionari che nel mese hanno raccolto 6,07 mld euro di nuove sottoscrizioni, per un ammontare totale di 11,6 mld euro da inizio 2024. All’opposto, continuano i deflussi per azionari (-1,43 mld), bilanciati (-1,96 mld) e flessibili (-3,2 mld). Infine, i flussi delle gestioni di portafoglio sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto all’andamento di gennaio: la raccolta delle gestioni retail è stata positiva per 592 mln euro, mentre le gestioni istituzionali hanno registrato deflussi per 893 mln euro. Il bilancio complessivo di febbraio risulta pari a meno 300 mln euro. 

Guardando ai gruppi, nel secondo mese dell’anno, primeggia Poste Italiane con oltre 1,6 miliardi. Sul secondo gradino del podio troviamo Deutsche Bank con 387 milioni. Terza classificata Schroders con 271 milioni. Tra gli istituti che chiudono in negativo, troviamo Intesa Sanpaolo in rosso per circa 2,35 miliardi (con una differenza di quote distributive: Eurizon chiude a meno 3 miliardi di euro, mentre Fideuram chiude in positivo a più 680 milioni). Male anche Amundi a meno 1,06 miliardi.

 

 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?