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SdR 2024, Carlo Trabattoni individua cinque sfide

4/9/2024 | Redazione ADVISOR

Per il presidente di Assogestioni sono: “La centralità del cliente, la gestione dell’intelligenza artificiale, lo sviluppo della normativa finanziaria, l’educazione finanziaria e il supporto al tessuto produttivo del Paese”


“Sono cinque le 5 sfide che abbiamo davanti: la centralità del cliente, la gestione dell’intelligenza artificiale, lo sviluppo della normativa finanziaria, l’educazione finanziaria e il supporto al tessuto produttivo del Paese”. Questo è quanto ha detto Carlo Trabattoni nel corso del suo intervento alla conferenza plenaria di apertura del Salone del Risparmio 2024, dal titolo ‘Alla ricerca di nuovi equilibri. Investire negli scenari globali’.

Il presidente di Assogestioni, ricordando i 40 anni appena compiuti dall’associazione, ha fatto un salto indietro spiegando che “in 40 anni abbiamo sostenuto il tessuto economico del paese e accompagnato i risparmiatori verso un’ottica di gestione del portafoglio di lungo termine. In questi anni la nostra industria del risparmio è maturata in termini di offerta e trasparenza. Abbiamo lavorato intensamente sulla Retail Investment Strategy, per una proposta alternativa all’indirizzo iniziale della Commissione Europea”.

Ad aprire la plenaria è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che ha sottolineato "il ruolo strategico dell'industria del risparmio gestito che può contare su un patrimonio era di oltre 2.300 miliardi di euro, ben al di sopra del PIL italiano nel 2023". Guardando al futuro, ha evidenziato che "l'esperienza maturata sarà preziosa per le sfide dei prossimi anni, in quanto per trasformare le sfide in opportunità sarà necessario gestire l'incertezza, in cui gli equilibri mutano velocemente e in maniera imprevedibile".

Guardano alla normativa europea, il numero uno del MEF, ha rilevato come "i mercati dei capitali europei siano ancora frammentati, risultando meno attraenti con un quadro regolamentare non omogeneo. Una parte significativa del risparmio viene quindi impiegata fuori dai confini europei. Inoltre, il mondo elle imprese è in larga parte dipendente dal mondo bancario e non ci sono strumenti sufficienti per finanziare startup".

DI SEGUITO PUBBLICHIAMO IL TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DI CARLO TRABATTONI


Buongiorno, benvenuti al Salone del Risparmio 2024. Saluto e ringrazio il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, le autorità presenti, la nostra Key Note Speaker Chiara Montanari, i nostri vicepresidenti Cinzia Tagliabue, Saverio Perissinotto, Giovanni Sandri e tutti i partecipanti alla prima giornata della 14ma edizione del Salone. Un salone che, quest’anno, guarda agli scenari globali e alla ricerca di nuovi equilibri per affrontare il futuro. I punti di equilibrio che hanno contraddistinto l’ultimo decennio, o sono, infatti, in via di ridefinizione: un nuovo scenario inflattivo, nuovi livelli dei tassi di interesse, movimenti di de-globalizzazione, accelerazione della tecnologia, cambiamenti climatici, tutti fattori che stanno avendo e avranno un impatto significativo sul mondo degli investimenti. Un salone che celebra anche un avvenimento speciale: Assogestioni compie i suoi primi 40 anni ed è per me un grande onore poter celebrare con tutti voi questa ricorrenza. Assofondi, diventata poi Assogestioni, nasceva esattamente il 20 marzo 1984, ad un anno dall’approvazione della legge 77 sulla disciplina dei fondi comuni d’investimento mobiliare. Un’associazione che ha contribuito a rendere concreto quell’articolo 47 della nostra Costituzione che, è bene ricordarlo, riconosce il valore del risparmio e la sua rilevanza per lo sviluppo del sistema economico e della società nel suo complesso. Quattro decenni all’insegna di due principi fondamentali per noi: l’accompagnamento dei risparmiatori nell’applicazione di una logica di diversificazione di lungo termine ed il sostegno al tessuto economico e produttivo del nostro Paese. Negli anni abbiamo affrontato diverse sfide: dalla modernizzazione del quadro giuridico italiano e dell’adeguamento all’assetto regolamentare europeo alle turbolenze dei mercati, dalla deregulation degli anni ’80-’90 alla bolla dot Com, dalla crisi dei mutui sub-prime, alla crisi del debito sovrano europeo e al più recente shock pandemico. In questi decenni, la nostra industria è maturata in termini di offerta, di qualità e di trasparenza. Oggi gli investitori, siano essi istituzionali o privati, possono accedere a una gestione professionale riconosciuta dagli attori politici e sociali del Paese come portatrice di valore e di opportunità. Perdonate la personalizzazione ma voglio rivolgere un affettuoso saluto al prof Guido Cammarano che tanto ha fatto per Assogestioni e l’industria del risparmio gestito.

UNO SGUARDO AL 2023

Il 2023 è stato caratterizzato da un andamento altalenante dei mercati finanziari riflesso nelle due dimensioni, di segno opposto, dei flussi di risparmio e del valore di mercato degli stock. In questo contesto, il risparmio gestito italiano ha dimostrato una complessiva tenuta. La raccolta nell’anno è stata negativa per quasi 50 miliardi di euro, risultato in buona parte attribuibile ai deflussi sia nei fondi aperti che nelle gestioni di portafoglio istituzionali.

Per tutto il 2023 i risparmiatori e in buona parte gli investitori istituzionali hanno privilegiato i titoli di stato, attratti, evidentemente, da tassi di interesse che non si vedevano da tempo. Ciò è avvenuto, in primis, dirottando risorse dai conti correnti e, in una fase successiva, incidendo sui flussi diretti verso i prodotti di risparmio gestito. Oggi oltre 11 milioni di cittadini italiani investono stabilmente in fondi comuni, uno strumento che si è dimostrato centrale nell’avviare il risparmiatore alla gestione professionale del risparmio. A questi si aggiungono i fondi pensione, le casse di previdenza, le assicurazioni e le istituzioni che collaborano con le case di gestione per l’allocazione delle risorse finanziarie. Si arriva così ad un patrimonio sotto Assogestioni di oltre 2.330 miliardi alla fine del 2023, una cifra più alta del prodotto interno lordo del Paese. Fin dal suo principio, l’Associazione ha condotto un dialogo costante con le istituzioni per supportare l’autoregolamentazione del settore, la promozione di una maggiore cultura finanziaria tra i risparmiatori e la diffusione della corporate governance tra gli emittenti. Anche nel 2023 quindi l’Associazione è stata attiva su diversi dossier nazionali ed internazionali: cito alcuni, come la legge delega per la riforma fiscale, il Ddl Capitali sulla competitività del mercato dei capitali italiano o il pacchetto di misure proposte dalla Commissione Europea per rendere più attraenti i mercati di capitali dell’Unione Europea. Di particolare intensità il lavoro svolto sulla Retail Investment Strategy cui è nato un position paper per la pubblica consultazione, e sulla definizione di una proposta alternativa a quella della Commissione europea in tema di value for money. Grazie al lavoro del Comitato Digital Finance ,Assogestioni è stata promotrice delle tematiche di innovazione che impattano la nostra industria come, ad esempio, le attività sulla definizione delle “Linee Guida Fondi Italiani Digitali”, la normativa in tema di finanza digitale e Fintech. Nel 2023 è proseguita l’attività sui temi Diversity, Equity & Inclusion nel nostro settore e di particolare rilevanza è il lavoro avviato dal Comitato per lo studio di norme di armonizzazione a livello Europeo sui temi DEI, trasversali a tutti i mercati regolamentati(banche, imprese di investimento, assicurazioni, gestione collettiva, fondi pensione).Guardiamo ora all’anno in corso. I mercati sembrano concentrati a capire la qualità dell'equilibrio tra il processo disinflazionistico in atto e il ciclo economico. Sul primo fronte, i dati dell'inflazione sono ormai molto vicini agli obiettivi delle banche centrali e il percorso di riflessione sul possibile taglio dei tassi è ben avviato. Per quanto riguarda la crescita economica, gli Stati Uniti beneficiano di un sistema produttivo molto agile e di una politica fiscale molto espansiva. L'Europa e, in misura ancora maggiore, la Cina stanno invece attraversando una fase congiunturale modesta. Continuano poi le tensioni geopolitiche dalla guerra in Ucraina alle tensioni in Medio Oriente mentre i mercati guardano alle elezioni americane che avranno un riverbero sulla politica europea e sugli equilibri con la Cina. Il tema centrale del Salone rispecchia questo contesto multipolare che stiamo vivendo si interroga sui nuovi equilibri e l’impatto sugli investimenti.

LE SFIDE DELL'INDUSTRIA

Anche la nostra industria deve tenere il passo del cambiamento e riflettere sul futuro. Abbiamo diverse sfide che vorrei organizzare intorno a 5 pilastri: la centralità del cliente, l’innovazione con le sfide del digitale e dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione normativa a supporto della crescita del risparmio, l’educazione finanziaria come chiave per le nuove generazioni e il supporto al tessuto produttivo del Paese all’insegna della sostenibilità. 

CENTRALITÀ DEL CLIENTE 

Partiamo dal cliente, dall’investitore e risparmiatore che, non ci stancheremo mai di dirlo, dev’essere sempre posto al centro dei nostri sforzi come operatori sul mercato. Il tema fondante per la nostra industria rimane quello della fiducia. I risparmiatori italiani non sono più quelli di quarant’anni fa: sono più maturi, più “digitali” e si informano attraverso molteplici canali. Anche se permane una grande affezione per i titoli di Stato e una diffusa avversione al rischio, noi dobbiamo essere quel partner di fiducia che può accompagnare il risparmiatore verso forme di investimento più evolute. Attenzione, l’attuale fase storica non deve trasformarsi in un’occasione persa, ovvero appiattirci su soluzioni d’investimento eccessivamente prudenti o con un immobilismo totale di fronte a quella che Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, definisce “ansia da risparmio”.

EDUCAZIONE AL RISPARMIO 

Serve anche rafforzare quello che è un valore e un tratto distintivo del nostro paese: la cultura del risparmio. Dall’Osservatorio Censis, ogni anno emerge una certa evoluzione nell’alfabetizzazione finanziaria degli italiani. Ci sono però ancora grandi margini di miglioramento, specie tra i giovani e gli anziani. Concetti come inflazione, tassi e interesse composto sono ancora troppo poco familiari e questo testimonia il grande bisogno di migliorare il livello medio di educazione finanziaria, obiettivo ormai entrato in modo permanente fra le priorità dell’Associazione. Notiamo con piacere che i più giovani sono interessati alle tematiche economico-finanziarie e il programma multipiattaforma curato da Assogestioni in collaborazione con Will Mediane è testimonianza. In soli undici mesi dal lancio ha raggiunto una comunità online di 60mila utenti, grazie a un approccio chiaro e diretto ai temi connessi alla finanza personale. È un interesse che certamente dobbiamo coltivare e qui il ruolo dei consulenti e degli operatori è essenziale. Dobbiamo parlare il loro linguaggio e dimostrare che sappiamo interpretare le loro esigenze finanziarie sia come rassicurazione per il futuro, ma anche come protezione nel breve. 

INNOVAZIONE

Nella nostra industria fare innovazione significa abbracciare tutte le opportunità della digitalizzazione e dell’Intelligenza Artificiale a beneficio dell’intera catena del valore. Dalle diverse fasi del processo di investimento, alla gestione del rischio, all’offerta e alla distribuzione, fino al dialogo e alla comunicazione col cliente, l’Intelligenza Artificiale sta trasformando il nostro mondo. La nostra Associazione deve essere catalizzatrice della trasformazione digitale in atto e continueremo certamente ad attivare le risorse e gli strumenti più utili per l’evoluzione della nostra industria.

NORMATIVA E FISCALITA'

Sono diverse le aree di confronto con le istituzioni e che sono oggetto anche delle nostre tavole rotonde al Salone. Di vitale importanza per la nostra industria è come far evolvere il quadro normativo per incrementare la fiducia degli italiani verso forme di risparmio gestito. La liquidità delle famiglie secondo gli ultimi dati ABI supera 1.500 miliardi di euro. Una cifra enorme che resta esposta all’inflazione, mentre potrebbe contribuire, se ben investita, alla creazione di ricchezza, puntando contemporaneamente ad una congrua remunerazione. L’evoluzione del quadro fiscale darebbe altresì un forte stimolo alla semplificazione e alla maggior attrattività del risparmio gestito. Mi riferisco ad esempio alla razionalizzazione della disciplina dell’interpello e al riordino del regime fiscale dei redditi di natura finanziaria e della previdenza complementare.

SUPPORTO ALLA CRESCITA ECONOMICA E SOSTENBILITÀ

Oggi più che mai, il risparmio gestito può svolgere un ruolo straordinario nella società. Il nostro settore ha la forza di movimentare ingenti capitali che possono coniugare all’obiettivo del rendimento anche un impatto sull’economia. È nostro imperativo continuare a promuovere gli investimenti nei mercati privati e nell’economia reale, oltreché nelle tradizionali forme di reddito fisso. I Piani Individuali di Risparmio sono un buon esempio: pur vivendo in questi anni alterne fortune con cambi normativi non sempre coerenti con la loro finalità, hanno finanziato le nostre piccole e medie imprese attraverso circa 18 miliardi di euro di capitali. Anche gli ELTIF sono diventati negli anni più flessibili e la rimozione di alcuni vincoli all’investimento ha creato certamente nuove opportunità per la clientela retail di investire nell’economia reale a lungo termine. Gli investimenti che la nostra industria gestisce possono supportare la sostenibilità e la transizione energetica in molti settori dell’economia. La crescita degli asset globali rivolti ad investimenti sostenibili, seppur con qualche rallentamento recente, è ormai un trend certo. Ben venga il dibattito sulla regolamentazione a livello europeo per garantire sempre più trasparenza e semplicità a beneficio sia degli investitori che del mercato in generale. 

CONCLUSIONI

In conclusione, voglio ringraziare i Vicepresidenti, tutta la struttura di Assogestioni per il loro quotidiano impegno e contributo, e gli associati per il loro costante supporto nel dar vita al Salone. Come persone che gestiscono il risparmio abbiamo una forte responsabilità. Sono 40 anni che ci impegniamo a far crescere la cultura finanziaria per far emergere il valore della gestione professionale. Mai come oggi, è imprescindibile ribadire i principi cardine del nostro lavoro: ascolto, accompagnamento e personalizzazione. Solo così potremo essere partner fidati dei nostri clienti nella ricerca di protezione e rendimento dei loro risparmi. Siamo inoltre una risorsa vitale per il sistema finanziario e il tessuto produttivo nel suo complesso ed avvicinare sempre più gli italiani al risparmio gestito è un tema strategico per l’intero Paese. Fare le scelte giuste per creare le condizioni necessarie a che ciò avvenga è il nostro impegno. Diceva la scrittrice inglese Mary Ann Evans, nota con il suo nome di penna come George Eliot “non possiamo prevedere il futuro...ma possiamo crearlo! Auguro a tutti un buon Salone!
 

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