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Gregorini (BNP Paribas CIB): con i turbo le azioni USA sono alla portata di tutti

11/2/2020 | Marcella Persola

L'head of exchange traded solutions del gruppo spiega le potenzialità dei nuovi Turbo unlimited certificate emessi dalla banca e con che finalità dovrebbero inserirli in portafoglio gli investitori.


Un accesso diretto al mercato che più interessa oggi gli investitori, ossia le più famose azioni tech americane. Questa è una delle possibilità che offre la nuova gamma di Turbo Unlimited Certificate su azioni USA lanciata recentemente da BNP Paribas CIB. Con tale emissione, l’investitore potrà scegliere tra un’ampia gamma di sottostanti e una moltitudine di strike e leve differenti in funzione delle proprie preferenze di trading, partecipando così alla crescita dei titoli che meglio hanno risentito dell’effetto della pandemia, ossia il mondo digitale e tutto l’e-commerce.

 

“I nuovi prodotti prendono la denominazione di “Unlimited” in quanto si caratterizzano per essere “open end”, ovvero non prevedono alcuna scadenza. In questo modo l’investitore può utilizzare a pieno la potenzialità della leva dinamica, evitando così il compounding effect tipico dei prodotti a leva fissa e, quindi, sfruttare una Leva Finanziaria costante per tutto il tempo che ritiene opportuno” spiega Nevia Gregorini, head of exchange traded solutions di BNP Paribas Corporate & Institutional Banking che sottolinea come la decisione di estendere la gamma di turbo è motivata dalla volontà di aumentare per gli investitori le possibilità di trading e investimento. Difatti, come evidenzia Gregorini, “I Turbo Unlimited Certificate sono adatti a strategie di trading e di copertura del portafoglio, e consentono di investire a leva sfruttando la possibilità di prendere posizione al rialzo (Turbo Unlimited Long) o al ribasso (Turbo Unlimited Short), con un minor impiego di capitale. Questi prodotti, inoltre, permettono di amplificare i movimenti del sottostante grazie all’utilizzo della leva finanziaria e, a differenza dei certificate o ETF a leva fissa, non risentono dell’effetto dell’interesse composto: l’investitore decide infatti al momento dell’investimento la leva finanziaria, che resta invariata fino alla chiusura della posizione, e non solo nella singola giornata di negoziazione” continua l’head of exchange traded solutions del gruppo.

 

“Entro fine anno abbiamo intenzione di allargare la gamma di questi prodotti estendendo la partecipazione ad azioni anche meno note dell’universo americano, Si consideri che oggi le azioni che sono sottostanti ai turbo certificate a volte non sono alla portata dell’investitore finale salvo che non si sbilanci il proprio portafoglio su questi titoli. Per acquistare una sola azione Amazon ad esempio, un investitore deve investire ben 3000 dollari, per Alphabet (Google) occorre sborsare più di 1600 dollari. Con un certificate invece già con quote minime si può accedere a questi titoli che presentano delle prospettive di crescita interessanti: investendo anche solo 10 Eur per certificate è possibile esporsi al mercato americano, senza necessità di aprire la negoziazione a nuovi mercati e pagare le commissioni relative, né bisogno di un conto in dollari, precisa Gregorini.

 

Il prezzo teorico del Turbo Unlimited Long riflette infatti la differenza tra la quotazione del sottostante e il livello dello strike, ossia il valore del sottostante stabilito all’inizio della vita del prodotto: questo permette all’investitore di impiegare solo una parte del capitale per acquistare direttamente l’attività sottostante. Il resto del capitale, pari allo Strike, è infatti messo a disposizione dall’emittente. In maniera speculare, per calcolare il prezzo teorico dei Turbo Unlimited Short si considera la differenza tra lo strike e la quotazione del sottostante.

 

Nei Turbo Unlimited lo strike corrisponde con la barriera disattivante, valore che viene aggiornato giornalmente in base al costo del finanziamento: una volta raggiunta, il valore del Certificate si azzera. Questa barriera può però essere anche considerata come uno “stop loss automatico” per quegli investitori che non riescano ad imporsi una rigorosa strategia di taglio alle perdite, indispensabile nel trading. A differenza dell’investimento in Future, questo meccanismo permette all’investitore di conoscere fin dal principio la perdita massima potenziale.

 

Per capire bene il funzionamento e mettere a confronto cosa accade con l’investimento diretto e con l’acquisto di un certificate si rimanda all’esempio riportato in tabella.

 

 

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