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Lyxor amplia la gamma obbligazionaria

2/9/2017

Su Borsa Italiana sbarcano due Etf sul debito emergente e sulle obbligazioni high yield USA


Lyxor amplia la propria gamma di strumenti obbligazionari negoziati su Borsa Italiana e quota due nuovi Etf: il Lyxor iBoxx $ Liquid Emerging Markets Sovereigns EUR Monthly Hedged UCITS ETF (EMBH IM), per esporsi alle obbligazioni governative più liquide emesse da Paesi Emergenti denominate in dollari ma con cambio coperto (Euro Hedged); e il Lyxor BofAML $ High Yield Bond UCITS ETF (USHY IM), per esporsi alle obbligazioni high yield delle società statunitensi e al cambio euro/dollaro. Con quest’ultima quotazione il numero di Lyxor ETF obbligazionari quotati su Borsa Italiana cresce a 42.

Questi due nuovi Etf sono pensati per gli investitori che vogliono posizionarsi su specifici segmenti del mercato obbligazionario. In dettaglio, il replicante che si espone alle obbligazioni emergenti con rischio cambio coperto (su Borsa Italiana è quotata anche la versione senza la copertura del rischio cambio) permette di avere un'esposizione ai titoli di stato di paesi emergenti, più liquidi, denominati in dollari e con il rischio di cambio euro/dollaro coperto (euro hedged). Investe in titoli che hanno per oltre il 50% un rating investment grade. A livello geografico, le principali esposizioni sono: Turchia (11%), Indonesia (11%), Messico (10%), Brasile (7%), Filippine (7%), Russia (6%), Argentina (6%), Qatar (6%) e Libano (5%).  

L’Etf che si espone alle obbligazioni high yield USA (su Borsa Italiana è quotata anche la versione con la copertura del rischio cambio), invece, replica l’indice BofA Merrill Lynch che viene comunemente considerato il benchmark di riferimento per le obbligazioni ad alto rendimento di società statunitensi. Particolarmente ampio e diversificato, l’indice comprende 2.000 titoli di circa 1.000 emittenti, più del doppio rispetto a indici similari. A fine dicembre 2016 l’indice indicativamente era composto al 50% da titoli con rating BB, al 36% da titoli B e al 14% da titoli CCC. Per quanto riguarda i settori in cui operano le società sottostanti vediamo ai primi posti il settore energetico (14%),  materiali di base (12%), media (11%), telecomunicazioni (10%) e healthcare (9%).

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