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iShares, record di afflussi nel 2017

1/9/2018 | Marcella Persola

La società del gruppo BlackRock ha segnato un record di afflussi pari a 246 miliardi di dollari, portando per la prima volta il settore globale degli ETF ad un AUM pari a oltre i 4,5 trilioni di dollari


Forti i risultati di iShares nel corso del 2017. La società del gruppo BlackRock dedicata agli ETF ha segnato un record di afflussi pari a 246 miliardi di dollari, portando per la prima volta il settore globale degli ETF a un patrimonio gestito complessivo (AUM) pari a oltre i 4,5 trilioni di dollari.

 

Così come riporta una nota stampa del gruppo la crescita è stata favorita principalmente dall’incremento di interesse da parte degli investitori alla ricerca sia di investimenti core di qualità, sia di esposizioni a fondi più mirati, che offrono nuove modalità innovative di accesso ai mercati.

 

Nel dettaglio il patrimonio in gestione di iShares ha chiuso l'anno a quota 1,754 trilioni di dollari, fra cui 1,33 trilioni di dollari in azioni e 427 miliardi di dollari in titoli a reddito fisso e afferenti alle materie prime. Sicuramente la crescita più forte ha riguardato gli USA ma anche gli European UCITS iShares, acquistati da investitori europei, asiatici e latinoamericani, hanno assistito a una crescita organica del 15%, registrando un record di afflussi netti pari a 41 miliardi di dollari.

Quest’anno, iShares Europa ha superato i 300 miliardi di dollari di AUM, chiudendo l’esercizio a quota 359 miliardi di dollari.

 

Tra le categorie sono principalmente gli ETF a reddito fisso quelli che hanno generato la crescita più forte (13%) considerando che un numero sempre più crescente di investitori considera gli ETF obbligazionari come parte integrante di un portafoglio obbligazionario moderno.

Guardando all'Italia Emanuele Bellingeri, (nella foto) responsabile per l’Italia di iShares (BlackRock) ha commentato: “In Italia il mercato degli ETF nel 2017 ha evidenziato dei segnali molto positivi, in particolare per iShares ha segnato una crescita organica delle masse superiore al 15%”. Guardando al futuro, riteniamo che l’introduzione della MIFID II costituirà un catalizzatore importante per la transizione verso gli ETF e le strategie di indicizzazione in senso lato. Prevediamo che l’adozione degli ETF da parte degli investitori istituzionali e l’affermazione di servizi di consulenza a parcella per gli investitori retail registreranno una sensibile accelerazione, alla luce della maggior consapevolezza dei benefici dei prodotti indicizzati in ottica di efficienza, trasparenza e flessibilità nell’implementazione delle strategie di investimento a breve e lungo termine.”

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