Credit Suisse ha annunciato la chiusura di un prodotto finanziario chiamato VelocityShares Daily Inverse VIX Short Term Exchange Traded Note, il cui simbolo è XIV. Il prodotto finanziario permette agli investitori potevano scommettere contro un balzo della volatilità e nel 2017 ha permesso di incassare generosi guadagni a coloro che avevano scommesso che non ci sarebbe stata volatilità sui mercati finanziari. Ma il quadro è decisamente cambiato lunedì, quando il Dow Jones Industrial Average è crollato di oltre mille punti. Mentre il sell-off peggiorava, il Vix - l'indice che misura la volatilità - ha aggiunto il 115,6% a 37,32 punti e si è portato sopra quota 50 (è dal 2009 che non chiude una seduta oltre quel livello).

Al contrario lo XIV (che è il suo inverso) ha subito un tonfo di oltre l'80%, portando i prezzi dell'Etn a un "valore indicativo" di 4,22 da 99 dollari e costringendo il Nasdaq, dove il prodotto è quotato, a bloccarne il trading. Il crollo della quotazione dell'Etn ha fatto scattare quello che per la banca svizzera rappresenta un "termination event": Credit Suisse ha detto in una nota che attiverà una "call notice irrevocabile" non più tardi del 15 febbraio 2018. Il 21 febbraio gli investitori riceveranno pagamenti in contanti dell'Etn in un ammontare equivalente al valore di XIV al 15 febbraio. L'ultimo giorno di trading è atteso essere il 20 febbraio.

Ma la banca svizzera non è la sola ad essere colpita dagli effetti negativa del flash crash di lunedì. Il NYSE martedì ha fermato il trading di un altro prodotto finanziario popolare per scommettere contro la volatilità: il ProShares Short VIX Short-Term Futures ETF, chiamato SXVY. ProShares, il fornitore dell'Etf, ha detto che si aspetta una ripresa degli scambi. L'iPath Series B S&P 500 VIX Short-Term Futures ETN (VXXB) di Barclays, a sua volta sospeso inizialmente dalle contrattazioni, ha ripreso il trading (+22,5% a 53,73).