Dopo un mese dal debutto a Piazza Affari del primo PIR multi-asset Invesco presenta il nuovo ETF e traccia un primissimo bilancio molto positivo.

 

Il PowerShares Italian PIR Multi-Asset Portfolio UCITS ETF, come ricorda Sergio Trezzi, managing director, head of retail distribution EMEA (ex UK) & Latam nella sua innovazione ha 3 punti di forza: diverse asset class (gestione multi-asset), caratteristica che consente potenzialmente di trarre beneficio da una maggiore diversificazione di portafoglio; obiettivi a lungo termine (5 anni); basso livello dei costi.

 

In termini di asset class, così come analizzato, il portafoglio dell’ETF è composto per il 70% da indici riferiti all’azionario, per il 27% da indici obbligazionari e per il restante 3% da liquidità.

Per quanto riguarda la componente geografica, il 75% del portafoglio è rappresentato da indici italiani: FTSE Italia All-Share (20%), FTSE Italia STAR (20%), FTSE Italian Corporate Bond Select (20%) e FTSE Italia Small Cap (15%). Per il 15% invece dal NASDAQ Global Buyback Achievers che include società che utilizzano la liquidità per riacquistare le loro azioni il ché è un buon indicatore della solidità della stessa. E per una piccola percentuale da citi Time-Weighted US Fallen Angels Bond, obbligazioni societarie declassate a High Yield.

 

La creazione di questo strumento innovativo è stata possibile anche grazie alla partnership stretta con Source, con la creazione di un team specializzato e dedicato agli ETF in Europa.

 

Un'ultima battuta sullo scenario italiano, proprio in relazione alla scelta del PIR come strumento di riferimento, a preoccupare Invesco non è tanto l'esito delle prossime elezioni, quanto capire la direzione che deciderà di prendere il nuovo Governo e quanto credibile riuscirà a essere il Paese agli occhi dell'Europa e quanto sostenibile il modello economico proposto.