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Etp: la raccolta continua a battere la fiacca a marzo

4/19/2018

I deflussi hanno colpito soprattutto i prodotti equity USA. Rallentamento delle scenario macro e incertezza in Italia indeboliscono la popolarità dell'azionario europeo


Continua a non brillare la raccolta dell’industria globale degli Etp a marzo con afflussi per 17,7 miliardi di dollari, seppur in accelerazione rispetto ai 6,8 miliardi di dollari di febbraio. A frenare gli investitori, come si legge nell’ultimo BlackRock ETP Landscape, che negli scorsi mesi avevano comprato in massa questi prodotti è stato l’aumento dei tassi di interesse USA, unitamente all’innalzamento delle aspettative di inflazione e al potenziale inasprimento del protezionismo. Ad essere colpiti, sono stati soprattutto i prodotti equity: i deflussi dall’azionario statunitensi hanno raggiunto i 7 miliardi di dollari, seppur inferiori rispetto alle fuoriuscite di 21,3 miliardi di dollari del mese precedente.

Al di là del mercato statunitense, i fondi azionari confermano il momento positivo, guidati dal Giappone con 13,4 miliardi di dollari e mercati emergenti con 3,3 miliardi di dollari, mentre l’azionario europeo ha registrato deflussi per 6,1 miliardi di dollari. Il reddito fisso ha registrato una raccolta pari a 3,9 miliardi di dollari, con flussi positivi per le categorie quali titoli governativi e Treasury statunitensi, controbilanciati dai deflussi dall’obbligazionario corporate sia investment grade sia alto rendimento.

Quanto all’area EMEA, gli Etp hanno raccolto a marzo 1,2 miliardi di dollari, nonostante si sia registrata la settimana di maggiori deflussi da dicembre 2014. "Il sentiment del mese - scrive BlackRock nel Landscape - è stato tumultuoso con la volatilità del mercato alimentata da titoli del commercio e tecnologici. Nonostante si siano registrati i minori flussi mensili da novembre 2016, alcuni segmenti si sono confermati popolar"i. La maggioranza degli afflussi azionari si è orientata verso gli Stati Uniti (6 miliardi di dollari), sotto il forte impulso dall’allentamento fiscale annunciato all’inizio dell’anno. La popolarità dell’azionario europeo si è invertita invece a metà mese, "dato che il sentiment è stato probabilmente intaccato dal rallentamento dello scenario macroeconomico e dalla crescente incertezza politica in Italia".

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