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ETF europei, il 2019 è stato l’anno del reddito fisso

1/31/2020

Nel Vecchio continente gli strumenti a replica hanno superato i 100 miliardi di euro di raccolta. L’analisi di Lyxor ETF Research


Il 2019 è stato un anno record per la raccolta dell’industria europea degli ETF, che ha registrato afflussi per 100,8 miliardi di euro, un dato che porta il patrimonio totale in gestione a 870 miliardi di euro, in aumento del 40% rispetto al 2018. Sono questi i dati contenuti nel “Money Monitor 2019” di Lyxor ETF Research, che analizza i flussi registrati l’anno scorso dagli ETF domiciliati in Europa.

 

Secondo Lyxor questo risultato è da attribuirsi all'accelerazione della crescita in Europa negli ultimi cinque anni, a fronte di un mercato statunitense più maturo (+20%, rispetto al 19% degli Stati Uniti). Gli ETF detengono ora il 7% del patrimonio totale dei fondi europei (rispetto al 6% del 2018), con gli ETF azionari che rappresentano il 69% del mercato, quelli obbligazionari il 27% e gli ETF sulle materie prime il 3% (la parte restante è ripartita sulle altre asset class).

 

Il 2019 è stato senza dubbio l'anno dell’asset class obbligazionaria, con afflussi che hanno toccato i 54 miliardi di euro, portando il patrimonio totale a 234 miliardi di euro rispetto ai 152 miliardi di euro del 2018. Gli investitori europei si sono focalizzati su strumenti a più alto rendimento (corporate bond, titoli di Stato USA, mercati emergenti, High Yield) e la diversificazione geografica ha rivestito un ruolo chiave, soprattutto al di fuori dell'Europa. Se da un lato la crescita degli ETF obbligazionari ha richiesto anni, dall’altro lato il trend osservato negli ultimi 5 anni appare solido e resiliente, con una media di 26 miliardi di euro di afflussi annuali.

 

Per quanto riguarda l’asset class azionaria, il 2019 è stato un anno caratterizzato da contrasti. I mercati azionari europei hanno risentito delle crescenti incertezze macroeconomiche. Nel primo semestre il rischio di un "no deal" sulla Brexit ha pesato sui flussi verso il comparto azionario, mentre il secondo semestre ha registrato un’inversione di tendenza a seguito dell'allentamento delle tensioni commerciali tra USA e Cina. Gli ETF azionari hanno beneficiato di tale ripresa, attraendo flussi per 46 miliardi di euro, mentre i fondi azionari attivi hanno subito deflussi per 43 miliardi di euro. 

In questo contesto, l’azionario UK rappresenta un interessante esempio di spostamento dei flussi dai fondi attivi verso gli ETF. Nel contesto della Brexit, si sono osservati flussi molto sostenuti verso gli ETF sull’azionario UK nel corso dell’ultima parte del 2019, per un totale di 7,1 miliardi di euro negli ultimi 4 mesi dello scorso anno. Questo non è invece avvenuto per i fondi attivi.

 

E’ stato un anno positivo anche per gli ETF ESG. Le evoluzioni del contesto normativo e la crescente necessità di strumenti di investimento sostenibili da parte di tutte le categorie di investitori hanno alimentato flussi di capitale molto consistenti verso questo segmentol che lo scorso anno ha registrato la cifra record di 16,5 miliardi di euro di afflussi, portando il totale del patrimonio in gestione a 30,5 miliardi di euro.

Infine anche gli ETF Smart Beta hanno messo a segno un ottimo 2019, con 9,4 miliardi di euro di afflussi, soprattutto verso le strategie Income Generation, Value, Minimum Volatility/Minimum Variance. 

 

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