Nel primo mese dell'anno l'industria europea degli ETF ha visto tornare protagonisti gli strumenti azionari, nei quali si è riversata la quota maggioritaria dei flussi in acquisto. Come emerge dai dati contenuti nel "Money Monitor" di gennaio elaborato da Lyxor ETF Research, che analizza l'andamento complessivo del mercato europeo dei fondi aperti e dei prodotti a replica, la raccolta totale degli ETF nel mese si è attestata a 11,6 miliardi di euro, con gli ETF azionari hanno accumulato 7,2 miliardi di euro, seguiti dagli ETF obbligazionari che hanno registrato flussi netti pari a 3,6 miliardi di euro. 

 

Considerando complessivamente i flussi nei prodotti attivi e in quelli passivi continua invece a dominare il reddito fisso: la raccolta netta di nuovi capitali negli strumenti obbligazionari si è attestata a 30,7 miliardi di euro (20,8 miliardi di euro nei fondi a gestione attiva e 9,9 miliardi di euro nei fondi a gestione passiva, ovvero ETF e index fund).

 

Nel mese di gennaio è proseguita la solida dinamica degli ETF ESG, che hanno raccolto 2,3 miliardi di euro, e anche gli ETF Smart Beta hanno registrato un risultato positivo, con 0,6 miliardi di euro di raccolta netta.

"Lo scoppio di un nuovo coronavirus nella città di Wuhan, nella Cina centrale, ha innescato un clima di avversione al rischio" ha commentato Vincent Denoiseux, head of ETF Research and Solutions di Lyxor. "Ciò ha provocato una decelerazione della creazione netta di nuovi capitali negli ETF e nei fondi domiciliati in Europa sia per le azioni cinesi onshore (azioni A), sia per quelle offshore (azioni H). Non è stato possibile determinare l'entità complessiva di questo sviluppo a causa della chiusura del mercato nell'ultima settimana di gennaio, in occasione delle vacanze per il Capodanno lunare. Le azioni emergenti globali hanno continuato a raccogliere capitali durante tutto il mese".