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ETF, un marzo da record per le azioni

4/13/2021 | Daniele Riosa

Denoiseux (Lyxor): “Hanno raccolto 18,9 miliardi, ossia più del 40% dei flussi totali (45,4 miliardi) tra fondi ed Exchange Traded Fund"


“Marzo è stato un mese record per gli ETF azionari, che hanno raccolto 18,9 miliardi di euro, ossia più del 40% dei flussi azionari totali (45,4 miliardi di euro) tra fondi ed ETF”. Vincent Denoiseux, head of ETF research and solutions di Lyxor, snocciola numeri interessanti.

“Gli ETF – rileva - hanno accumulato 16,8 miliardi di nuovi flussi a marzo. Gli ETF obbligazionari hanno registrato 2,1 miliardi di deflussi, mentre gli ETF azionari hanno raccolto 18,9 miliardi di capitali. È proseguita la solida dinamica degli ETF ESG, che hanno accumulato 7,3 miliardi. Da inizio anno, gli ETF ESG hanno raccolto 28,6 miliardi (ossia il 57% dei flussi netti totali degli ETF europei), un importo quattro volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (i flussi tra gennaio e marzo 2020 si sono attestati a 6,2 miliardi). Gli ETF Smart Beta hanno attirato 6,9 miliardi, confluiti perlopiù nelle strategie Value ed Equal-Weighted, poiché gli investitori hanno cercato di diversificare il rischio di concentrazione tra le aree che di recente hanno generato le performance più brillanti, come il settore tecnologico”.

“Gli ETF e i fondi obbligazionari – continua l’analista - hanno registrato una raccolta netta pari a soli 9 miliardi, in un contesto caratterizzato dall'aumento dei tassi d'interesse. I fondi aperti hanno visto confluire 11,1 miliardi, mentre gli ETF hanno subito disinvestimenti per -2,1 miliardi, con gli investitori che hanno preferito investire nelle esposizioni diversificate. Gli ETF e i fondi azionari hanno beneficiato di afflussi pari a 45,4 miliardi, di cui 26,5 miliardi nei fondi e 18,9 miliardi negli ETF. Gli investitori si sono concentrati sulle azioni globali, sui titoli finanziari globali e sulle esposizioni value statunitensi”.
 

Il gestore constata che “la ripresa globale sta prendendo forma, come dimostra il marcato rialzo degli indici PMI globali negli ultimi mesi. La ripresa economica statunitense fa da traino ai mercati sviluppati, e i dati sull'inflazione registrano un'accelerazione dal secondo semestre del 2020. Il contesto economico favorevole ha spinto gli investitori a favorire gli asset ciclici che avevano accusato maggiore debolezza all'apice della crisi. Le esposizioni con orientamento value, come gli ETF value, o settori come l'energia e la finanza, hanno beneficiato di flussi crescenti negli ultimi sei mesi e hanno raccolto nuovi capitali netti per quasi 21 miliardi nel periodo. Negli ultimi anni le strategie value non hanno conseguito performance soddisfacenti”.

“Tuttavia – conclude Denoiseux - la ripresa dell'attività ha permesso ai titoli value di mettere a segno una netta sovraperformance rispetto ai benchmark corrispondenti in tutte le regioni. Il settore finanziario ha goduto ampiamente del favore degli investitori. Un rapido sguardo ad alcuni parametri (P/E prospettico a 12 mesi, rapporto prezzo/valore contabile prospettico a 12 mesi) conferma che i titoli finanziari possono essere ancora considerati un settore ‘deep value’”.

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