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ETF, il 76% degli italiani si affida a un consulente

7/5/2021 | Redazione Advisor

Lo riporta una survey condotta da VanEck in Italia, Germania e Regno Unito per verificare il grado di conoscenza e di utilizzo dello strumento tra gli investitori retail


Per investire negli Etf gli italiani si affidano agli intermediari, con il 76% degli intervistati che dichiara di appoggiarsi a una figura professionale per avere consigli o per effettuare gli investimenti. Solo i1 13% degli intervistati italiani, invece, decide in autonomia e utilizza piattaforme online. E’ quanto si legge su L’Economia, l’inserto del Corriere della Sera, che riporta una survey condotta da VanEck in Italia, Germania e Regno Unito per verificare il grado di conoscenza e di utilizzo dello strumento tra gli investitori retail.

 Martijn Rozemuller, responsabile di VanEck per l'Europa, sottolinea che  “se consideriamo il grado di autonomia nella gestione complessiva dei propri investimenti, in Italia gli investitori sono molto legati alla figura degli intermediari professionali, mentre Germania e Regno Unito privilegiano l'informazione e l'investimento attraverso canali diretti”.

In più “l'indagine evidenzia alcune dinamiche comuni agli investitori in Etf sull'asse Milano, Londra, Berlino, dove per tutti la perfomance è il principale criterio di scelta. La situazione è più eterogenea, invece, guardando all'utilizzo degli Etf, con Italia e Regno Unito in netto ritardo rispetto alla Germania".

Venendo ai numeri della survey, in termini di conoscenza e utilizzo dei replicanti, dall'indagine emerge che in Italia a utilizzare queste soluzioni d'investimento è il 12% degli investitori retail, rispetto al 31% della Germania e al 10% del Regno Unito. In aggiunta, i114% degli intervistati italiani ha dichiarato di conoscere gli Etf (il 31% non li conosce), contro il 15% della Germania e del Regno Unito. Con riferimento agli obiettivi di chi già investe in Etf, invece, italiani e tedeschi si concentrano sulla creazione di ricchezza (rispettivamente il 24% e il 36%), mentre in UK l'obiettivo più importante è la pianificazione-previdenziale (33%).

Guardando al criterio che guida la scelta di un replicante come soluzione di investimento, la perfomance è il principale fattore in tutti i Paesi presi in esame, con una percentuale del 31% per gli investitori italiani, del 39% in Germania e del 33% nel Regno Unito. E tra le varie tipologie di Etf, gli italiani preferiscono soprattutto i settoriali (il 36% del campione», seguiti da quelli che replicano un singolo Paese (31%), e poi a pari merito tematici e materie prime (30%).

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