L'industria europea degli ETF chiude il mese di marzo in modo positivo. Nonostante l'attuale situazione in Ucraina, e la volatilità conseguente sui mercati gli afflussi non sono mancati. Questa la fotografia che emerge dall'ultimo report di Refinitiv.

 

La performance dei mercati sottostanti ha portato, in combinazione con la stima della raccolta netta, a un aumento del patrimonio in gestione (da 1.307,1 miliardi di euro al 28 febbraio 2022 a 1.334,1 miliardi di euro a fine marzo). L'aumento di 27 miliardi di euro è stato guidato principalmente dalla performance dei mercati sottostanti (+23,3 miliardi di euro), mentre le vendite nette stimate hanno contribuito per 3,8 miliardi di euro al patrimonio in gestione.

 

Non è stato sorprendente che i fondi azionari (958,8 miliardi di euro) hanno detenuto la maggior parte delle attività, seguiti da fondi obbligazionari (309,7 miliardi di euro), prodotti in materie prime (52,6 miliardi di euro), prodotti alternativi UCITS (6,4 miliardi di euro), fondi del mercato monetario (3,5 miliardi di euro), fondi ad attività mista (3,1 miliardi di euro) e fondi "altri" (0,1 miliardi di euro).

 

Anche a livello di flussi l'industria registra un dato positivo (+3,8 miliardi di euro), seppure inferiore alla media dei 12 mesi (12,5 miliardi di euro). Gli afflussi si sono diretti principalmente verso gli ETF obbligazionari (+2,4 miliardi di euro), seguiti dagli ETF azionari (+2,0 miliardi di euro), dagli ETF su asset misti (+0,1 miliardi di euro), dagli ETF sul mercato monetario (+0,03 miliardi di euro) e dagli ETF "altri" (+0,003 miliardi di euro).

 

Sempre sul fronte flussi quelli che hanno ricevuto gli afflussi maggiori sono stati: iShares Core S&P 500 UCITS ETF USD (Acc), che ha registrato una raccolta netta di 1,2 miliardi di euro; seguito da iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc) (+0,8 miliardi di euro) e Lyxor Core STOXX Europe 600 (DR) - UCITS ETF Acc (+0,8 miliardi di euro).