Tempo di lettura: 3min

ETF ESG, crollo della raccolta in Europa

4/29/2022

Il primo trimestre ha visto robuste performance per l’oro e il comparto delle materie prime energetiche. I dati trimestrali di Morningstar


Nonostante le turbolenze causate dallo scoppio della guerra in Ucraina, l’industria europea degli ETF ha chiuso il primo trimestre 2022 con flussi netti positivi, pari a 42,7 miliardi di euro, in aumento del 25% rispetto a dicembre 2021. Il patrimonio gestito è rimasto invece più o meno invariato rispetto a fine 2021, intorno a 1,4 trilioni di euro. E’ quanto emerge dai dati trimestrali rilevati da Morningstar.

 

Entrando nel dettaglio delle singole asset class, a raccogliere di più sono stati gli ETF azionari, che hanno registrato afflussi netti per 29,3 miliardi di euro, contro i 5,1 miliardi degli strumenti obbligazionari. All’interno del segmento azionario gli investitori hanno privilegiato l’esposizione all’equity USA (+8,83 miliardi) e all’azionario internazionale (+6,99 miliardi). L’azionario Italia è stato tra i peggiori in termini di deflussi, con disinvestimenti i pari a 0,30 miliardi di euro.

 

L’incertezza sui mercati, causata principalmente dalla guerra in Ucraina, ha spinto gli investitori a cercare riparo in beni rifugio, principalmente l’oro, che nel trimestre ha visto investimenti netti per 6,9 miliardi di euro, rispetto agli 0,7 miliardi del trimestre precedente. “Il patrimonio è salito da 103 a 123 miliardi ed è stata l’unica classe di attività finanziarie ad aver avuto un incremento simile”, commenta Jose Garcia-Zarate, direttore associato per la ricerca sulle strategie passive di Morningstar. Robusta anche la domanda di ETF sul settore energetico, che hanno ricevuto afflussi netti per quasi due miliardi di euro, sulla scia dell’impennata dei prezzi dopo le sanzioni imposte alla Russia.

 

Al contrario, il primo trimestre 2022 ha visto un crollo della domanda di strumenti sostenibili: gli ETF ESG hanno registrato una raccolta di 13 miliardi di euro, meno della metà dei 27 miliardi in sottoscrizioni viste nell’ultimo trimestre 2022. Solo il 30,4% degli investimenti complessivi dell’industria nei primi tre mesi si sono riversati in fondi ESG, contro la percentuale record del 79% del trimestre precedente.

 

Il comparto obbligazionario ha risentito del contesto di inflazione in aumento e dell’inasprimento delle politiche monetarie da parte delle banche centrali, in primis Fed e Bank of England, sia in termini di flussi che di patrimonio gestito, che nel trimestre si è ridotto da 310 a 304 miliardi di euro. La raccolta di è concentrata essenzialmente su bond governativi e corporate in dollari, a conferma dell’approccio difensivo degli investitori, mentre tra i comparti che hanno registrato i maggiori deflussi si segnalano gli ETF sui bond in renmimbi, con disinvestimenti per 1,4 miliardi di euro. “Anche qui vediamo come l'aumento dei tassi d'interesse negli Stati Uniti, con il suo effetto negativo sui prezzi delle obbligazioni, renda meno attraente la ricerca di rendimento lontano dai paesi sviluppati”, commenta ancora Garcia-Zarate.

 

Per quanto riguarda gli ETF tematici, sembra che non siano più molto popolari tra gli investitori, con una raccolta di soli 0,6 miliardi di euro nel primo trimestre, rispetto ai 5,5 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Trend diametralmente opposto per gli ETF smart beta, che hanno registrato flussi netti pari a 7,3 miliardi di euro, in netta crescita rispetto ai 2,6 miliardi di fine 2021, guidati dagli strumenti specializzati sul value e sui dividendi.

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?