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ETF: gli investitori si concentrano sul reddito fisso

5/22/2023 | Marcella Persola

E' quanto emerge dal nuovo report di Amundi dedicato ai flussi del segmento nel quarto mese dell'anno


Continua la crescita degli ETF seppure in maniera più moderata a livello globale ma con una preferenza verso il reddito fisso. Questa la fotografia che emerge dall’ultimo report di Amundi che mostra come nel mese di aprile la raccolta degli ETF a livello globale è stata pari a 42,7 miliardi di euro, in linea con il mese precedente e più contenuta rispetto alla media.

 

Come accaduto a marzo, gli investitori hanno privilegiato il reddito fisso, che ha visto afflussi per 22,1 miliardi di euro, mentre l’azionario ha raccolto 15,5 miliardi. Gli afflussi nel mercato USA  sono rimasti modesti, attestandosi a 31,7 miliardi, mentre sono stati pari a 10,4 miliardi di euro in Europa e leggermente negativi in Asia (APAC).

 

I dati di mercato indicano che, nonostante i bassi livelli di volatilità, gli investitori non hanno una direzione chiara per i propri investimenti. La maggiore popolarità del reddito fisso rispetto al segmento azionario sia nel mercato USA degli ETF (14,4 miliardi di euro rispetto ai 12,7 miliardi di euro) sia in quello europeo (6,4 miliardi di euro rispetto ai 3,9 miliardi di euro) indica una preferenza per gli attivi meno rischiosi.

 

Su questo fronte dal report emerge che nel quarto mese dell'anno la raccolta degli ETF a reddito fisso domiciliati in Europa è stata pari a 6,4 miliardi. In linea con il trend di marzo, gli investitori europei hanno privilegiato le obbligazioni governative con allocazioni pari a 3,3 miliardi di euro. Gli investitori hanno favorito il debito denominato in dollari USA (+2,2 miliardi di euro). Questa raccolta è stata pressoché suddivisa tra scadenze a lungo e breve termine, evidenziando una dicotomia nelle convinzioni degli investitori.

 

In dettaglio gli investitori che si sono esposti alle scadenze di breve termine avevano l’obiettivo di limitare la duration a causa delle preoccupazioni per il rischio legato ai tassi di interesse, mentre quelli che hanno investito nelle scadenze di lungo termine erano probabilmente preoccupati per la possibilità di una recessione negli Stati Uniti.

 

Gli investitori hanno allocato 2,4 miliardi di euro nel debito societario investment grade, di cui 1,8 miliardi destinati al debito denominato in euro. A differenza del debito governativo, gli investitori non hanno dimostrato una forte preferenza in termini di scadenza. 

 

Gli ETF a reddito fisso ESG hanno raccolto 900 milioni di euro, con le strategie corporate bond investment grade e i titoli di Stato che hanno attratto 300 milioni di euro ciascuno. La raccolta delle strategie a reddito fisso ESG è stata decisamente inferiore a quella del comparto ESG azionario, probabilmente a causa della forte popolarità dei titoli di Stato, in cui è più difficile integrare i criteri ESG.

 

In aprile, invece gli ETF azionari domiciliati in Europa hanno registrato flussi in entrata pari a 3,9 miliardi di euro, con gli indici mondiali che sono stati la strategia più popolare, raccogliendo 2,3 miliardi di euro.

In controtendenza rispetto agli ultimi tre mesi, è invece venuta meno la popolarità delle strategie azionarie europee, con gli investitori che hanno disinvestito 800 milioni di euro da questa asset class.

 

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