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LGIM quota Etf sui Global Brand e prepara novità

11/10/2023

Giancarlo Sandrin (Head of Wholesale Distribution per il Sud Europa) illustra le caratteristiche del fondo passivo quotato in Borsa Italiana e anticipa ad ADVISOR le prossime mosse.


“Si tratta di uno strumento di investimento in un settore già consolidato e l’approccio ha un sottostante Quality”. Così Giancarlo Sandrin, Head of Wholesale Distribution per il Sud Europa di LGIM, illustra il nuovo Etf della casa lanciato da poche settimane, L&G Global Brands UCITS Etf (Isin: IE0007HKA9K1).

“Si tratta del primo Etf ad offrire agli investitori la possibilità di esporsi verso un paniere diversificato di imprese proprietarie dei maggiori brand mondiali – spiega Sandrin - Un brand solido offre un significativo valore aggiunto anche in termini di ricavi e performance finanziaria, come dimostrato dal fatto che, tra il 2016 e il 2022, le società che li possiedono possono vantare un rendimento per gli azionisti superiore del 23%, un RoE superiore del 19% e un margine operativo superiore del 18% rispetto alla media delle imprese a mega capitalizzazione che compongono l’indice MSCI World”.

Il fondo passivo è stato costruito con l’expertise di Brand Finance, leader globale nella valutazione indipendente dei brand, che ogni anno elabora la sua Global 100 list, cui è affidata anche la “manutenzione” dei titoli in portafoglio. Dall’universo investibile delle 100 maggiori società, vengono operate esclusioni in base a filtri quanti-qualitativi ed ESG e attualmente comprende 81 titoli, il cui peso in portafoglio è variabile ma non può essere superiore al 5 per cento.

L’occasione dell’incontro ha permesso anche di chiedere cosa c’è nella pipeline dell’emittente britannico. “In questa fase sul lato Tematici abbiamo in preparazione strumenti legati alla green economy, anche se non sappiamo ancora esattamente quando li renderemo disponibili sul mercato agli investitori" fa il punto Sandrin.

"Ci stiamo invece movendo, alla luce dei flussi che abbiamo registrato quest’anno, su fixed income e commodity. Su quest’ultimo tema stiamo mettendo a punto uno strumento, nuovo sul mercato, che copre il settore delle materie prime legate alle rinnovabili e più in generale al cambiamento climatico. Presumibilmente dovrebbe essere pronto tra fine anno e l’inizio del 2024”.

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