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Riparte il risparmio gestito: boom di fondi e polizze vita

9/22/2014 | Massimo Morici

Indagine Censis: le consistenze delle quote degli OICR hanno ricominciato ad aumentare: +82% miliardi di euro a marzo 2014 (+31% in termini reali). Dimezzati gli investimenti immobiliari negli ultimi sette anni


Riparte il risparmio gestito. Avere liquidità disponibile ha continuato ad essere la scelta primaria di tutti gli italiani negli ultimi due anni, anche di quelli che, a caccia di buoni rendimenti, sono tornati progressivamente a mettere soldi nel risparmio gestito e nelle azioni, dopo il crollo degli interessi sui titoli del debito pubblico (l’emissione di Bot del 15 dicembre 2011 dava un rendimento del 5,9%, a giugno 2014 era sceso allo 0,4%). È quanto emerge dal 9° numero del "Diario della transizione" del Censis, che ha l’obiettivo di cogliere e descrivere i principali temi in agenda in un difficile anno di passaggio attraverso una serie di note di approfondimento diffuse nel 2014. In dettaglio, le consistenze delle quote dei fondi comuni hanno ricominciato ad aumentare dal secondo trimestre del 2012: +82 miliardi di euro al marzo 2014, con una crescita in termini reali del 31%. Le azioni sono ripartite un anno dopo, dal secondo trimestre del 2013: +140 miliardi di euro al marzo 2014, con una crescita del 17% in termini reali.
 
Nello stesso periodo sono aumentati anche i soldi accantonati con assicurazioni e fondi pensione: +125 miliardi di euro (+7,2%). E le polizze vita sono tornate a funzionare come "salvadanaio" per molti italiani: i premi raccolti sono aumentati da 63,4 miliardi di euro nel 2007 a 86,8 miliardi nel 2013 (+21,3% in termini reali). Sono stati azzerati, invece, i consumi (-7,6% dal 2007 a oggi) e dimezzati gli investimenti immobiliari (dalle 807.000 compravendite di abitazioni del 2007 alle 403.000 del 2013).
 
In aumento la propensione al risparmio. Dal secondo trimestre del 2012 si registra una inversione di tendenza da parte degli italiani nella creazione di risparmi, che hanno ripreso un trend crescente, passando da 20,1 miliardi a 26 miliardi di euro nel primo trimestre del 2014, con un incremento nel periodo del 26,7% in termini reali. La propensione al risparmio è salita dal 7,8% al 10%, pure a fronte di una riduzione nello stesso periodo dell’1,2% del reddito disponibile delle famiglie e nonostante la bassa inflazione abbia attenuato la caduta del potere d’acquisto.
 
La ricerca, infine, registra il boom di contanti e depositi bancari, aumentati di 234 miliardi di euro negli ultimi sette anni. Le consistenze sono passate dai 975 miliardi di euro del 2007 a una massa finanziaria di 1.209 miliardi nel marzo 2014, con un incremento del 9,2% in termini reali: oggi costituiscono il 30% del portafoglio delle attività finanziarie delle famiglie, mentre erano solo il 25% nell’anno prima della crisi.

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