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Stabilizzare i rendimenti con l’obbligazionario flessibile

12/29/2014 | Redazione Advisor

Andy Weir (Fidelity): “Serve controllo del rischio e riduzione della volatilità”


 

Nei giorni scorsi Andy Weir, gestore del FF Global Strategic Bond Fund, ha incontrato a Milano i professionisti del settore finanziario. Il fondo è da tempo un pilastro del modello di offerta di Fidelity per le sua capacità di apportare stabilità a un portafoglio.  Durante l’incontro, Andy Weir ha illustrato lo scenario di mercato e la strategia di investimento per generare rendimenti stabili e non correlati con l’azionario. Questo fondo obbligazionario globale flessibile investe in 5 diverse asset class obbligazionarie e si è distinto in Italia, grazie alla capacità di stabilizzare efficacemente i rendimenti dei portafogli, con una correlazione sostanzialmente nulla con l’azionario, bassa volatilità, un solido controllo del rischio e un andamento particolarmente stabile.
Prima di entrare nel dettaglio del fondo Weir ha subito sottolineato le difficoltà che oggi accompagnano chi investe nell’obbligazionario. “Un investitore che cerca reddito nel mondo obbligazionario oggi incontra molte difficoltà perché non è semplice in questa fase storica trovare rendimento mantenendo un profilo di rischio difensivo”, ha spiegato il gestore che però avverte: “non è facile ma è possibile. Basta seguire alcune regole e discostarsi dai vecchi paradigmi”. 
“Le prime due regole sono la diversificazione e la flessibilità di poter aumentare o ridurre l’esposizione alle diverse asset class a seconda del contesto di mercato” ha chiarito Weir che invita a verificare se la gestione di un fondo è realmente flessibile e se adotta una efficace diversificazione e riduzione del rischio. Regole che portano ad un maggior controllo del rischio e a una riduzione della volatilità per gli investitori. Non è un caso che il FF Global Strategic Bond Fund abbia registrato dal suo lancio, avvenuto nel marzo del 2011, un andamento poco correlato alle singole asset class sottostanti e “addirittura una correlazione quasi nulla con l’indice azionario globale”.
“Anche nella fase di maggior tensione sui mercati del debito, il fondo ha saputo contenere l’impatto della volatilità e stabilizzare i portafogli degli investitori” ha sottolineato Weir nel ricordare come nell’80% dei giorni la variazione del prezzo delle quote si è collocato tra +/-0,1%.
“Questo risultato” ha chiarito Weir nel corso del suo intervento “è frutto di una strategia di diversificazione attraverso investimenti in titoli di stato, obbligazioni societarie di elevata qualità, debito dei mercati emergenti e obbligazioni indicizzate all’inflazione”.
“L’importante è riuscire a costruire un portafoglio con un rischio volatilità adeguatamente distribuito lungo le diverse asset class. Per questo motivo, ad esempio, abbiamo preferito limitare la percentuale di portafoglio investita in emergenti e high yield e non vogliamo esporci al rischio valutario, un’asset class troppo volatile”. 
Ma se rendimento e volatilità sono correlati e l’obiettivo del gestore è trovare un reddito interessante, come si gestisce questo rischio? “Con una costruzione accurata di portafoglio e una diversificazione del rischio” ha chiarito Weir, che per la costruzione del portafoglio può contare sul supporto del team globale di analisi e ricerca obbligazionaria di Fidelity, che permette al gestore di selezionare il peso da attribuire a ciascuna asset class obbligazionaria e scegliere le migliori emissioni a livello globale. Inoltre, ha ricordato Weir, il fondo è strutturalmente caratterizzato da un’ampia flessibilità, grazie alla quale il gestore può aumentare e ridurre, fino ad escludere completamente, ciascuna tipologia di obbligazioni. Grazie all’allocazione tattica del portafoglio sono possibili frequenti cambiamenti, che permettono al portafoglio di risultare sempre adatto ai mutevoli contesti di mercato. 
Nel contesto attuale il fondo ha una bassa esposizione al debito emergente e alle obbligazioni ad alto rendimento (high yield) e una duration bassa, in previsione di futuri rialzi dei tassi in particolare negli USA. Il gestore vede opportunità particolarmente interessanti nelle obbligazioni societarie di elevata qualità e nelle obbligazioni governative indicizzate all’inflazione. Negli Stati Uniti, infatti, si sta assistendo a segnali di aumento dei salari, che nel tempo alimenteranno le spinte inflattive, favorendo quindi le obbligazioni indicizzate.  
Dal suo lancio, avvenuto oltre 3 anni fa (09/03/2011) il fondo ha generato per gli investitori Euro (con cambio coperto) un rendimento dell’11,4%, ottenuto con un andamento stabile e non correlato all’azionario. “Il fondo” ha concluso Weir “ha ottenuto questo risultato mantenendo una volatilità bassa e nettamente inferiore alla volatilità media delle singole asset class presenti in portafoglio”.

 

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