Fondi comuni: gli indicizzati cannibalizzano gli azionari attivi

I primi a gennaio 2015 hanno registrato in Europa sottoscrizioni nette per oltre 7 miliardi di euro, mentre i secondi subiscono riscatti per quasi 5 miliardi. Piacciono anche i fondi di allocation con flussi in entrata per oltre 12 miliardi
10/03/2015 | Massimo Morici
Standard Life Investments Global Absolute Return Strategies è il campione della raccolta in Europa a gennaio con flussi netti per 645 milioni di euro, stando ai dati Morningstar Asset Flow Report. Al secondo posto si piazza M&G Optimal Income, il fondo aperto europeo più grande, con sottoscrizioni nette per un ammontare di 569 milioni di euro. Tra le società, Credit Suisse è stata la migliore a inizio anno, raccogliendo 2,05 miliardi di euro, di cui 1,1 miliardi sono confluiti nei fondi azionari indicizzati del gruppo. E non è un caso isolato: i prodotti indicizzati (compresi gli Etf) hanno registrato sottoscrizioni nette pari a 7,17 miliardi di euro a gennaio a discapito dei fondi azionari attivi che hanno subito riscatti per 4,92 miliardi. Continuano a piacere, invece, i fondi di allocation, che delegano al gestore la scelta del mix tra le diverse classi di attività a seconda delle condizioni di mercato: i flussi in entrata nei bilanciati si attestano a 12,58 miliardi di euro nel solo mese di gennaio. 


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Nel complesso, l’industria dei fondi europei ha raccolto 26,35 miliardi di euro. I comparti specializzati sull’India sono stati caratterizzati da flussi record a gennaio (956 milioni di euro netti), il valore più alto da quando Morningstar ha iniziato la raccolta dei dati nel 2007. Record a gennaio anche per i fondi svizzeri large cap (756 milioni di euro raccolti); al contrario gli azionari svizzeri small/mid cap hanno registrato deflussi pari a 422 milioni di euro. A livello di categoria, i fondi corporate bond denominati in sterline sono quelli che hanno subito i maggiori riscatti a gennaio (3,26 miliardi di euro) seguiti dagli azionari con focus sui mercati emergenti globali, con deflussi pari a 1,56 milioni di euro.
 
“Gli investitori hanno assistito a diverse turbolenze nel mese di gennaio, tra cui il riemergere della crisi del debito ellenico e la decisione a sorpresa della Banca nazionale svizzera di lasciare il franco svizzero libero di fluttuare nei confronti dell’euro. Un mese senza dubbio segnato da un ritorno al risk-off, testimoniato dai deflussi pesanti subiti dai fondi azionari attivi e da un ritorno verso i monetari (+21,06 miliardi di euro), nonostante non offrano alte prospettive di rendimento" ha commentato Ali Masarwah del team Morningstar European Fund Flows.

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