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Fondi alternativi: nel 2015 la raccolta supera i 71 miliardi

1/4/2016 | Massimo Morici

A novembre si registra la prima battuta d'arresto dalla fine del 2011 per i fondi indicizzati, stando all'ultimo Asset Flows Report di Morningstar. Ecco gli asset manager che hanno raccolto di più (e di meno)


Che il 2015 sia stato l’anno dei fondi alternativi europei, lo conferma l’ultimo Asset Flows Report di Morningstar. Gli esperti della società che dà rating ai fondi comuni stimano per questa tipologia di prodotti, che adottano strategie simili a quelle utilizzate dagli hedge fund, una raccolta in 11 mesi di oltre 71 miliardi di euro con un tasso di crescita da inizio anno del 24,9%, nettamente superiore a quello registrato da altre asset class (+0,19% per gli azionari, +1,58% gli obbligazionari e +1,8% i multi  asset).
 

A novembre, i fondi alternativi europei sono stati ancora i preferiti dagli investitori, con flussi in entrata pari a 6,1 miliardi di euro, mentre i fondi obbligazionari europei, invece, continuano a soffrire per il quinto mese consecutivo, seguiti dagli obbligazionari dei mercati emergenti "in continua discesa – si legge nel report di Morningstar - poiché gli investitori hanno preso le distanze per la situazione di incertezza economica in Cina e la svolta del ciclo dei tassi di interesse Usa".


Chi investe nel reddito fisso ha ancora una volta preferito rafforzare la loro posizione in prodotti ad alto rendimento in euro (flusse netti a +1,3 miliardi di euro a novembre) e obbligazionari high yield globali (+1,2 miliardi).


"Sono diversi i fattori alla base del successo dei fondi alternativi. Tra questi, soprattutto i bassi tassi di interesse che hanno indotto gli investitori a ridurre le loro partecipazioni nel reddito fisso, soprattutto nella seconda metà dell’anno. Storicamente, forte valutazioni sul fronte equity nei paesi sviluppati hanno portato gli investitori a diversificare il portafoglio, spostandosi dai bilanciati, azionari e obbligazionari agli alternativi” spiega Matias Mottola, responsabile della ricerca Morningstar.


Nel mese di novembre, in particolare, il 13,5% della raccolta netta dei fondi alternativi si è diretto ancora una volta verso due fondi GARS (Global Absolute Return Strategies) di Standard Life Investments tra i più venduti da inizio anno, mentre altri 16 comparti alternativi hanno raccolto insieme oltre 1 miliardo di euro in 11 mesi. Novembre è stato anche il primo mese di raccolta negativa dalla fine del 2011 per i fondi indicizzati, con dismissioni per 179 milioni di euro.


Tra le grandi società di gestione del risparmio, spicca Eurizon Capital (Intesa Sanpaolo) con un tasso di crescita del 24,7% da inizio anno e una raccolta netta di 19,2 miliardi di euro in questi 11 mesi. Tra gli asset manager che hanno venduto di più da inizio anno, si ricordano anche BlackRock (21,7 miliardi), AllianzGI (10 miliardi), JP Morgan AM (9,6 miliardi), Pioneer Investments (UniCredit) e Nordea (entrambe a 9,1 miliardi). Grandi deflussi in 11 mesi, invece, per Franklin Templeton (-19,6 miliardi), M&G (-14,7 miliardi) e Aberdeen (-12,9 milardi).

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