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Fondi comuni: l'irresistibile fascino degli attivi

6/12/2018

Il 57% dei fund buyer italiani preferisce gli stock e bond picker per la gestione della volatilità. E se arriva la crisi, il 63% investirebbe esclusivamente con questo tipo di gestori. Ecco i risultati di un sondaggio GAM e FINER


L'83% degli investitori professionali italiani intervistati mostra una netta preferenza per le strategie attive pure o a predominanza attiva. È quanto emerge da un recente sondaggio è stato condotto per conto di GAM Investments da FINER, presentato oggi a Milano in occasione dei 35 anni del gruppo GAM, i cui risultati sono stati presentati da Alexander S. Friedman (nella foto), ceo del gruppo GAM, e Riccardo Cervellin, country head per l’Italia. Più in dettaglio la capacità di gestione del rischio e di protezione del portafoglio dei prodotti a gestione attiva sono considerate tra gli elementi di maggior valore per il 59% degli intervistati.

Con questi presupposti, la maggioranza vuole continuare ad investire su prodotti attivi per la propria asset allocation (55%), mentre il 18% degli intervistati dichiara di essere intenzionata ad investire di più in prodotti attivi negli anni a venire. I partecipanti al sondaggio concordano per il 57% nell’indicare le strategie attive come la giusta scelta di investimento particolarmente durante i periodi di volatilità del mercato, mentre il 29% afferma di preferire le strategie attive non direzionali indipendentemente dal contesto di mercato. Al verificarsi poi di uno scenario di crisi, il 69% investirebbe esclusivamente in strategie attive o a predominanza attiva. Quanto al problema dei closet tracker/fake active (i gestori che dicono di essere attivi, ma poi in realtà si limitano a seguire il benchmark), il 38% dei fund buyer vede maggiormente il problema nei fondi azionari e il 30% in quelli obbligazionari.

"Gli investitori dovranno abituarsi a rendimenti più bassi di quanto pensano. Prima degli anni ’80 i bond davano un rendimento annuo del 3-4%, mentre le azioni del 4-5%. A partire dagli anni ’80 abbiamo assistito a una fase eccezionale in cui gli investimenti azionari hanno registrato rendimenti annui dell’8% e quelli obbligazionari del 5%. Dal 2008 in poi le banche centrali hanno azzerato i tassi spingendo gli investitori verso le azioni e gli asset più rischiosi. Dopo 9 anni possiamo dire che il ciclo è arrivato a una fase matura ed ora è fondamentale la gestione del rischio. Ed oggi, dopo molti anni di costante crescita dei mercati, la volatilità è tornata, creando le migliori condizioni per la sovraperformance dei gestori attivi" dice Alexander Friedman, ceo del gruppo GAM.

"Stiamo riscontrando grande interesse da parte degli investitori per le soluzioni in grado di offrire nuove fonti di rendimento, decorrelate dai mercati tradizionali. Definiamo questi prodotti come insurance-linked o gli MBS (mortgage-backed securities), di strategie azionarie attive che battono frequentemente i benchmark e di strategie quantitative sofisticate e diversificate In particolare, le strategie sistematiche offrono eccellenti opportunità per gli investitori attivi: le decisioni di investimento vengono prese sistematicamente sulla base di un complesso di regole, o algoritmi, che vengono programmati dai nostri scienziati. Ci aiutano a cogliere e interpretare i segnali di investimento molto più rapidamente, garantendoci un vantaggio significativo. L’investimento sistematico ricopre un ruolo importante nell’evoluzione delle strategie “New Actives”, e sta attirando sempre più interesse, anche da parte degli investitori italiani" prosegue.

"I tempi stanno cambiando per gli investitori a livello globale. I mercati ora sono significativamente più volatili, e gli esperti di GAM vedono un potenziale ridotto per i tradizionali portafogli azionari e obbligazionari. È quindi un segnale molto incoraggiante che gli investitori italiani mostrino una chiara preferenza per le strategie attive” ha aggiugnto Riccardo Cervellin, country head per l’Italia di GAM. Rispondendo a una domanda sull’esposizione al debito italiano, Cervellin ha detto che GAM aveva ridotto la propria posizione sull’Italia prima delle elezioni; posizione che poi ha ricostruito nelle scorse settimane a seguito delle dichiarazioni rassicuranti sulla permanenza dell'Italia nell'area euro da parte del ministro Tria e del premier Conte.

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