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Un mercato sempre più competitivo

1/27/2020

Nel 2019 è proseguita l'erosione delle quote di mercato dei fondi a gestione attiva da parte degli strumenti indicizzati


Sono tante le sfide da affrontare oggi per l'industria del risparmio gestito. Nonostante il 2019 sia stato un anno molto positivo per i mercati, è proseguita l'erosione delle quote di mercato detenute dai fondi a gestione attiva da parte dei prodotti a gestione passiva, come Etf e fondi indice. 

Bloomberg ha definito questa emorragia di capitali dalle gestioni attive una vera e propria "crisi esistenziale", come riportato oggi in un articolo pubblicato da Affari&Finanza che analizza lo stato di salute del settore. D'altronde i numeri parlano chiaro: nel 2018 le gestioni attive hanno avuto deflussi per 505 miliardi di dollari, mentre di converso nello stesso periodo le gestioni passive hanno visto inflows per 156 miliardi di dollari.

Un trend che non si è invertito nel 2019, anzi. Lo scorso anno negli Usa si è assistito addirittura ad un sorpasso epocale: secondo i dati rilevati da Morningstar, nell'anno appena concluso i fondi attivi sull'equity statunitense hanno visto 41,4 miliardi di dollari di deflussi, chiudendo in rosso per il sesto anno consecutivo, a dispetto di un bull market tra i più lunghi della storia; di converso i fondi passivi hanno registrato, da gennaio a dicembre, afflussi per 162,8 miliardi di dollari, terminando l'anno con una quota di mercato del 51,2%.   

 

In questo contesto già complesso, si sommano i rischi geopolitici legati alla guerra dei dazi tra Usa e Cina, la Brexit, o le tensioni nel Golfo Persico, con il risultato che l'industria del risparmio gestito si trova ad avere sempre maggiori difficoltà a generare ritorni adeguati per gli investitori,  e deve affrontare un mercato sempre più competitivo. Di conseguenza, è inevitabile che a sopravvivere siano i più forti, che possono contare da un lato su un efficientamento dei costi grazie alle economie di scala, e dall'altro su team di gestori e uffici studi molto sofisticati. 

E infatti il settore sta vivendo da tempo una fase di concentrazione: nell'arco di undici anni fino al 2018, prosegue l'articolo di A&F, si sono registrate 253 operazioni tra fusioni e acquisizioni, ma nonostante ciò, nella sola Europa si contano ancora ben 4.200 società di asset management. 

Si tratta indubbiamente di un mercato complesso, che consente però ai gestori più bravi, che sono in grado di individuare le migliori opportunità, e di puntare sulle strategie d'investimento più premianti, di emergere e generare valore per gli investitori.

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