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Liquidità dei fondi mai così bassa dall’agosto 2009

6/18/2020 | Redazione Advisor

Il livello è sceso a giugno dal 5,7% al 4,7%. E’ quanto emerge dal sondaggio BofA sui gestori di tutto il mondo. Tra questi aumentano le attese di una crescita globale segnale che gli investitori hanno superato il picco del pessimismo


Livelli di liquidità dei fondi mai così bassi dal 2009. E’ quanto si legge su MF-Milano Finanza che riporta i risultati del sondaggio BofA relativo al mese di giugno sui gestori di tutto il mondo, che sovrintendono masse per circa 550 miliardi di dollari. Nello specifico Bofa rileva come il livello di liquidità nel mondo è sceso a giugno dal 5,7% al 4,7%, il calo maggiore dall'agosto 2009 (guidato da investitori istituzionali come i fondi pensione e le compagnie assicurative e non ancora dai fondi comuni, che hanno in riserva una buona dose di cash in portafoglio da investire).

BofA ricorda che l'S&P 500 dall'estate del 2009, in piena crisi da mutui subprime, è passato da 1.028 a 3.327 punti, il picco segnato all'inizio di febbraio 2020, il maggiore mercato rialzista della storia. E non a caso da maggio a giugno di quest'anno l'esposizione azionaria netta dei gestori di hedge fund è balzata al 52% dal 34%, il punto più alto dal settembre 2018.  

Le posizioni corte registrate a maggio su small cap, titoli value, società europee, dei mercati emergenti banche e industriali sono state "violentemente coperte a giugno a causa dell'irripidimento della curva dei rendimenti". Aumentano le attese di una crescita globale segnale che gli investitori hanno superato il "picco del pessimismo", anche se il buon umore di giugno risulta "fragile e nevrotico", offuscato dall'idea della maggior parte dei gestori (pari al 78%, ai massimi dal 1998) secondo cui il mercato azionario è sopravvalutato.

Solo il 18% si aspetta una ripresa a forma di V contro il 64% che si attende un recupero a forma di U o W (in quest'ultimo caso, quindi, con un double dip, una doppia caduta), mentre il 37% ora dice "è un mercato rialzista". Bisogna anche tener conto che la maggioranza dei gestori interpellati, pari al 53%, sostiene che si tratta "di un rally del mercato ribassista", il balzo dell'orso perché cresce il timore che si materializzi una seconda ondata di Coronavirus.

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