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Azionario italiano, un fondo su due non batte l’indice

3/24/2021

Nel 2020 il 55% ha fatto peggio del benchmark di riferimento, percentuale che sale all’80% su un orizzonte temporale di dieci anni. I dati dello SPIVA Europe Scorecard


Nel 2020 il 37% dei fondi attivi sull’equity europeo denominati in euro ha sottoperformato il suo indice di riferimento, l’S&P Europe 350, mentre per quanto riguarda i fondi attivi azionari italiani la percentuale che ha fatto peggio del suo indice (l’S&P Italy BMI) sale al 55%. Sono alcune delle evidenze contenute nell’S&P Indices Versus Active Funds (SPIVA) Europe Scorecard, che dal 2002 misura le performance dei fondi azionari europei a gestione attiva denominati nelle diverse valute locali europee rispetto alle performance dei rispettivi indici di riferimento S%P DJI sugli orizzonti temporali di 1,3,5, e 10 anni.

 

"Il 2020 si è rivelato un anno tumultuoso per gli investitori europei, con l'incertezza relativa alla pandemia che ha fornito un'opportunità ideale per i gestori di fondi attivi di dimostrare il loro valore in quello che è stato un periodo estremamente volatile” spiega Andrew Innes, EMEA head of global research and design di S&P Global. “Mentre un certo numero di fondi è riuscito a sovraperformare il benchmark nel corso dell’anno, il 2020 si è distinto per l'elevata dispersione della performance tra i fondi, con alcuni che hanno sottoperformato significativamente altri nella stessa categoria. Pertanto, una minoranza, ma comunque non insignificante, di investitori in fondi a gestione attiva potrebbe essersi sentita notevolmente penalizzata".

 

Analizzando più nel dettaglio i dati dello scorecard al 31 dicembre 2020, come anticipato il 37% dei fondi azionari europei attivi denominati in euro ha sottoperformato l'S&P Europe 350 nel 2020, una percentuale che sale al 75% sull’orizzonte temporale di 5 anni e all'86% su 10 anni.

 

Per quanto riguarda i fondi azionari italiani, il 55% ha sottoperformato l’indice S&P Italy BMI a un anno, percentuale che sale all’80% su un orizzonte temporale decennale. I fondi attivi che investono in azioni italiane hanno ottenuto un rendimento medio ponderato sugli asset inferiore dello 0,8% rispetto all’S&P Italy BMI a un anno e dello 0,3% rispetto allo stesso indice su dieci anni. Il rendimento medio ponderato sul patrimonio indica la performance di un investitore medio e mitiga l’impatto dei fondi più piccoli.

 

Allargando l’analisi all’azionario extra-europeo, il 54% dei fondi azionari statunitensi denominati in euro a gestione attiva ha sottoperformato l'S&P 500 nel 2020, quota che sale all'88% e al 95% su un orizzonte temporale di cinque e dieci anni. A un anno il 55% dei fondi azionari globali denominati in euro a gestione attiva ha sottoperformato l'S&P Global 1200, percentuale che anche qui aumenta allungando l’orizzonte temporale a cinque e dieci anni, raggiungendo rispettivamente il 91% e il 98%. Per quanto riguarda infine i fondi attivi sui mercati emergenti, a un anno la percentuale che ha sottoperformato l’S&P/IFCI si è attestata al 59%. Percentuale che a cinque e dieci anni sale rispettivamente all’82% e al 94%.

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