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Fondi attivi in difficoltà nelle fasi di stress di mercato

4/5/2022

Una ricerca di ESMA mette in dubbio la tesi che i fondi azionari gestiti attivamente sovraperformino i fondi passivi in periodi di mercato turbolenti


I fund manager attivi europei hanno fallito nel sovraperformare i rispettivi benchmark durante la fase turbolenta di mercato successiva allo scoppio della pandemia da Covid-19.  E’ quanto emerge da uno studio realizzato dall'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), che ha analizzato la performance dei fondi Ucits azionari a gestione attiva rispetto ai loro indici di riferimento durante la prima ondata della pandemia.

 

Più nel dettaglio, lo studio ha messo a confronto l’andamento dei fondi attivi rispetto ai benchmark, nel periodo tra il 19 febbraio 2020 e la fine di giugno 2020. Questo è stato un periodo caratterizzato da una prima fase di forte calo dei mercati, tra febbraio e marzo, con la prima ondata della pandemia, seguita da un veloce recupero dei prezzi nel corso del mese di aprile, e successivamente da una stabilizzazione su livelli elevati tra maggio e giugno. La forte flessione del mercato all'inizio del periodo, seguita da una rapida ripresa e poi dalla stabilizzazione, ha offerto un'opportunità concreta per verificare l'ipotesi comunemente accettata che i fondi azionari a gestione attiva fanno meglio dei loro indici di riferimento in condizioni di mercato turbolente.

 

Almeno per il periodo considerato, la ricerca di ESMA prova esattamente il contrario. I principali risultati mostrano infatti che il campione di fondi attivi considerati, al netto dei costi correnti, non ha in media sovraperformato i relativi benchmark. Più della metà degli oicvm attivi analizzati (il 54,6%) ha sottoperformato in media del 6,6% (annualizzato) i propri benchmark durante il periodo di stress (tra il 19 febbraio e il 31 marzo). In particolare, nel corso dell’ultima settimana di marzo, nella fase di maggiore stress, i rendimenti rettificati per il  benchmark dei fondi attivi sono stati inferiori dello 0,9% rispetto agli indici di riferimento.

 

Nel periodo di recupero successivo, fino al 19 maggio, i fondi attivi hanno sottoperformato dell’1%, con il 53,6% dei fondi che non è riuscito a battere il benchmark. La performance dei gestori attivi è migliorata ulteriormente nel periodo finale della ripresa, fino al 30 giugno, con una sovraperformance media rispetto al benchmark del 9,8% e con solo il 32,1% dei fondi che ha sottoperformato.  

 

La ricerca di ESMA mette in luce che solamente i fondi appartenenti alla categoria con il rating più elevato hanno costantemente sovraperformato i benchmark. Per il resto dei fondi analizzati, la performance corretta per il benchmark si è attestata intorno allo zero o è stata chiaramente negativa.

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