Un 2021 molto positivo per il private equity e il venture capital francese (questi i dati sul settore in Italia pubblicati da AIFI). Secondo i dati pubblicati da France Invest, l’associazione francese del private equity e venture capital, l’attività di raccolta nel 2021 è stata pari a 41,8 miliardi di euro, con una significativa crescita del 78% rispetto all’anno precedente (23,5 miliardi di euro) e del 36% rispetto al 2019 (30,8 miliardi di euro).

Nello specifico, gli operatori francesi di private equity e venture capital hanno segnato un aumento del 33% anno su anno (24,5 miliardi nel 2021 contro 18,5 miliardi nel 2020) mentre i fondi infrastrutturali hanno registrato una forte crescita, pari al 244% rispetto al 2020, con ben 17,2 miliardi di euro raccolti (5 miliardi nel 2020). A livello di fonti, il 27% della raccolta di capitali è imputabile a fondi di fondi, che hanno visto una crescita del 117% rispetto all’anno precedente, seguiti da investitori individuali e family office (17%) e compagnie assicurative (17%). Per quanto riguarda invece i fondi infrastrutturali, i fondi pensione (35%) e le compagnie assicurative (26%) sono stati i principali sottoscrittori.

Anche sul fronte degli investimenti è stata registrata una crescita notevole rispetto allo scorso anno, sia in termini di ammontare che di numero di società oggetto di investimento. L’ammontare investito nel 2021 è stato infatti pari a 27,1 miliardi di euro, in aumento del 53% rispetto al 2020 e del 41% rispetto al 2019, mentre il numero di società oggetto di investimento nello stesso anno è stato pari a 2.342 unità, segnando un +16% rispetto all’anno precedente (2.027).

Anche nelle infrastrutture si conferma il trend di crescita, che registra un aumento sia in termini di ammontare (8,9 miliardi, +67% rispetto al 2020) sia in termini numero di società (153, +26% rispetto alle 121 dello scorso anno). I principali settori per numero di operazioni sono rappresentati dall’ICT (27%) e dai beni e servizi di consumo (22%), mentre in termini di ammontare, troviamo al primo posto il settore medicale, farmaceutico e delle biotecnologie (23%), seguito da beni e servizi di consumo (22%). Per quanto riguarda le infrastrutture, i principali settori di investimento sono stati in termini di numero quelli delle energie rinnovabili (56%) e delle infrastrutture sociali (14%), mentre per ammontare troviamo il comparto delle energie rinnovabili (25%) e quello delle comunicazioni (24%).

Le operazioni di early stage sono aumentate sia in termini di ammontare, toccando i 2,7 miliardi di euro nel 2021 (+23% rispetto al 2020), sia per numero di società oggetto di investimento (1.068), in rialzo del 15% rispetto alle 927 del 2020. Gli investimenti di expansion nell’anno considerato, invece, sono aumentati in termini di ammontare (+68%), attestandosi a 7,1 miliardi di euro, e in termini numero di società investite, che da 786 nel 2020 è passato a 825 nel 2021 (+5%).

In aumento anche le operazioni di buy out, sia con riferimento all’ammontare investito (+53% rispetto al 2020), che ha raggiunto i 17,3 miliardi di euro, sia per quanto concerne le società oggetto di investimento (441), riportando una crescita del 43% rispetto al 2020 (309). Considerando, infine, le dismissioni, l’ammontare al costo disinvestito risulta essere in aumento rispetto all’anno precedente (10,8 miliardi, +52% rispetto ai 7,1 miliardi di euro nel 2020). Anche il numero di imprese disinvestite, pari a 1.430, fa registrare un aumento, seppur più lieve rispetto allo scorso anno (+8%).