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M&A, ecco i motivi di una crescita record

5/3/2022 | Redazione Private

Gli analisti di Fundstore prevedono che “per il 2022 le prospettive non dovrebbero subire variazioni sostanziali, nonostante il rialzo dei tassi”


“Dall’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina la sbandata dei mercati aveva inizialmente rallentato le acquisizioni societarie, ma nelle ultime settimane i deal per il comparto Mergers and Acquisitions a livello globale sono tornati a registrare una notevole crescita”. E’ quanto emerge dal report degli analisti di Fundstore, la piattaforma di fondi online di Banca Ifigest.

Come rilevano gli esperti, “i protagonisti di questa campagna sono, ovviamente, i fondi di private equity che in Italia e nel resto del mondo hanno esigenza di reinvestire la consistente liquidità raccolta dagli investitori, i quali con la risalita dei tassi d’interesse puntano a ottenere rendimenti superiori a quelli tuttora molto contenuti dei bond sovrani e corporate. La liquidità raccolta resta infatti molto elevata: secondo l’ultimo rapporto di Bain sul private equity il 2021 è stato un anno straordinario in termini di raccolta di capitale privato, che ha toccato quota 1.200 miliardi di dollari, il livello più alto finora raggiunto. I fondi di Buyout hanno raccolto 387 miliardi di dollari nel 2021, mettendo a segno uno dei migliori risultati di sempre. Sempre sul rapporto di Bain è esplicitato che il valore delle operazioni di Buyout nel 2021 ha superato 1.000 miliardi di dollari nei fondi, rompendo il precedente record di 804 miliardi raggiunto nel 2006”.

Gli economisti rilevano altro importante dato: “Per la prima volta la dimensione media delle operazioni ha superato la soglia di un miliardo di dollari, registrando anche qui un nuovo massimo rispetto all’anno precedente. Tutta questa liquidità è impiegata attraverso una corsa alle acquisizioni di aziende quotate e non quotate a multipli di mercato crescenti. Il trend non varia nelle altre tipologie di M&A, dove i multipli medi pagati per le acquisizioni sono saliti mediamente ad 12,3 volte gli utili in Nord America e a 11,9 volte in Europa”.

“Per il 2022 – conclude il tema report di Fundstore - le prospettive non dovrebbero subire variazioni sostanziali, nonostante il rialzo dei tassi, che non sembra tuttavia scoraggiare particolarmente l'afflusso di capitali nei fondi di private equity. Anzi, gli investitori sono invogliati a mitigare gli effetti negativi di questa forte ondata inflattiva, spinti dall'esigenza di mettere il denaro al sicuro. In quest’ordine di cose, la gestione attiva del denaro da parte dei fondi sarà essenziale per evitare erosione di ricchezza e generare valore per gli investitori".

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