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Venture capital, segnali positivi dal secondo trimestre

7/18/2023 | Redazione Private

Secondo il Venture Capital Monitor, il primo semestre 2023 si è chiuso con 150 operazioni: erano 192 nello stesso periodo del 2022


Il primo semestre del 2023 del venture capital italiano si chiude in rosso, ma segnali positivi arrivano dagli ultimi tre mesi. Questo è quanto emerge dal Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor –VeMTM sulle operazioni di venture capital in Italia.

Lo studio è stato realizzato dall’Osservatorio Venture Capital Monitor –VeMTM attivo presso Liuc Business School e realizzato grazie al contributo di Intesa Sanpaolo Innovation Center ed E. Morace & Co. Studio legale e al supporto istituzionale di CDP Venture Capital SGR e IBAN, con l’obiettivo di sviluppare un monitoraggio permanente sull’attività di early stage istituzionale svolta nel nostro Paese.

Operazioni

Nel primo trimestre sono state realizzate 64 operazioni, che diventano 86 nei successivi tre mesi (+34%). Complessivamente il primo semestre 2023 si è chiuso con 150 operazioni (initial e follow on); erano 192 lo scorso anno (-22%). Se si guarda solo ai nuovi investimenti, initial, questi sono stati 138rispetto ai 163. Per quanto riguarda l’ammontare investito sia da operatori domestici che esteri in startup italiane, il valore si attesta a 496 milioni di euro distribuiti su 135 round, in diminuzione rispetto ai 976milioni per 180 operazioni del primo semestre 2022.

Si registra un lieve calo sull’ammontare investito in realtà estere fondate da imprenditori italiani che passa da 196 milioni a 178 milioni di euro, con un numero di operazioni in linea con l’anno precedente (15 round rispetto ai 12). Sommando queste due componenti, il totale complessivo si attesta a 674 milioni di euro(erano 1,2 miliardi nel primo semestre 2022). L’indice VeM-i fa registrare un valore pari a 1.775 nel secondo trimestre del 2023, segno di una buona ripresa dopo il rallentamento monitorato nei primi tre mesi dell’anno.

“Nei primi sei mesi dell’anno i grandi assenti sono i mega deal; infatti, l’ammontare investito in startup italiane si è praticamente dimezzato, passando da 976 a 496 milioni di euro” dichiara Anna Gervasoni (in foto), Prorettore Liuc -Università Cattaneo.

“È mancato il ruolo dei grandi fondi internazionali che hanno rallentato l’attività nella prima parte dell’anno a causa delle crisi economica e geopolitica in corso”.Nel primo semestre ’23 il mercato italiano del VC ha manifestato, nel suo complesso, un rallentamento già ampiamente anticipato dai mercati internazionali nel secondo semestre ‘22”.Dichiara Luca Pagetti, Resp. Finanziamento Crescita delle Startup Intesa Sanpaolo Innovation Center. “Incoraggia il fatto che, nell’ultimo trimestre, l’indice VeM sia tornato a salire. Intesa Sanpaolo Innovation Center continua a contribuire alla crescita del mercato italiano partecipando attivamente allo sviluppo degli ecosistemi di innovazione sui territori, accompagnando la crescita delle startup più meritevoli anche attraverso gli investimenti di Neva SGR”.

“Nonostante un mutato contesto economico generale che ha provocato una contrazione nel primo semestre 2023 per gli investimenti nelle startup, il ruolo dei business angel continua a essere determinante. I business angel italiani infatti hanno partecipato in autonomia o insieme al Venture Capital italiano a quasi il 47% delle operazioni registrate, 239 milioni di euro su un totale di 511 milioni complessivamente investiti. Siamo ottimisti per quanto riguarda il secondo semestre di quest’anno, ci aspettiamo una nuova ripartenza anche con grandi deal a conferma di un mercato italiano che prosegue nella strada del suo consolidamento" ha commentato Paolo Anselmo, Presidente di IBAN.

“La dimensione del mercato è negli ultimi tre anni, cresciuto a un livello mai visto, nonostante le varie oscillazioni”, ha dichiarato Pierluigi De Biasi, partner dello studio legale E.Morace&Co. “Per trimestri in calo ne sono seguiti altri in crescita, segno della vivacità del mercato dell’innovazione”.

Focus su Technology Transfer, Corporate venture capital e filiera dell'early stage
Il totale degli investimenti in TT (Technology Transfer) dal 2018 al primo semestre del 2023 è stato pari a oltre 600 milioni di euro su 232 operazioni. Questi risultati sono arrivati grazie anche all'impatto dei fondi della piattaforma ITAtech che a oggi hanno raccolto complessivamente oltre 300milioni di euro realizzando, dal 2018, 143 investimenti per un ammontare totale pari a 312 milioni di euro (compresi i co-investitori).

Con riferimento all'attività di corporate venture capital, nel primo semestre dell’anno, si conferma l'evidenza recente che vede una notevole presenza di imprese nei round di venture capital. In particolare, è stata registrata la partecipazione delle corporate negli investimenti a supporto delle realtà imprenditoriali nascenti o nella fase di primo sviluppo in circa il 21% dei round complessivi.

Relativamente alle sole startup con sede in Italia, venture capital e corporate venture capital hanno investito 272 milioni di euro su 82 round, le attività di sindacato tra venture capital, corporate venture capital e business angel hanno fatto registrare investimenti pari a 224 milioni di euro su 53operazioni e i soli business angel hanno investito 15milioni in 17 round. Il totale di queste attività porta la filiera dell’early stage in Italia ad aver investito 511 milioni di euro su 152 round (era circa 1 miliardo di Euro su 198 round nel I semestre 2022).

Distribuzione geografica e settoriale
Come per gli anni passati, a livello di investimenti initial, la Lombardia è la Regione in cui si concentra il maggior numero di società target, 61, coprendo il 49% del mercato italiano (41% nel I semestre 2022). Seguono Piemonte (13%) e Lazio (8%). Dal punto di vista settoriale, l’Ict monopolizza l’interesse degli investitori di venture capital, rappresentando una quota del 38%. L’Ict è costituito per un 23% da operazioni su startup nel comparto dei digital consumer services, e per il 77% su società con focus su enterprise technologies. Seguono le startup operanti nei settori dell’Healthcare e dell’Energia e ambiente, entrambe con una quota del 12%

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