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ESG, sfatiamo i falsi miti della sostenibilità

9/13/2018

La crescente richiesta di investimenti sostenibili ha portato una corsa all'oro verso questo tipo di strumenti. Sarà importante, da qui in avanti, comprendere le vere ragioni di uno sviluppo così repentino e di conseguenza offrire una visione più ampia sul tema


La crescente richiesta di investimenti sostenibili ha portato una corsa all'oro verso questo tipo di strumenti. Sarà importante, da qui in avanti, comprendere le vere ragioni di uno sviluppo così repentino e di conseguenza offrire una visione più ampia sul tema.

Il primo passo secondo l'analisi di iShares (BlackRock) è anche il più facile: comprendere l'importanza dei tre elementi che compongono l'acronimo ESG. Uno degli errori di valutazione più comuni è credere che questo tipo di strumenti tengano conto solo del primo parametro, quello ambientale nonostante la società e la governance ricoprano un ruolo molto importante. 

 

Ambiente, che comprende il cambiamento climatico, le risorse Naturali e l'inquinamento e gestione dei rifiuti

 

Società che comprende le politiche di genere, i diritti umani, gli standard lavorativi e i rapporti con la comunità civile

 

Governance ovvero le pratiche di governo societarie (comprese le politiche di retribuzione dei manager, la composizione del consiglio di amministrazione), le procedure di controllo, i comportamenti dei vertici e dell’azienda in termini di rispetto delle leggi e della deontologia.

Il secondo mito da sfatare è quello che concerne la soggettività dei dati usati per formulare I rating di sostenibilità. I parametri per giudicare un investimento sostenibile sono infatti basati su dati oggettivi e misurabili relativi al comportamento della società e alla rilevanza degli stessi rispetto al settore in cui la società stessa opera. E' importante infatti chiarire che il meccanismo di calcolo del punteggio ESG tiene in considerazione le caratteristiche di ciascun comparto. Facciamo due esempi: il ramo finanziario terrà in maggiore considerazione il fattore G, governance; mentre quello energetico prediligerà l’aspetto E, ambientale.  Questo aiuta a sfatare quindi un terzo mito abbastanza comune, ovvero che una società riceverà un rating ESG solo sulla base del settore di riferimento. Le migliori società dal punto di vista della sostenibilità saranno infatti quelle che riescono a registrare un punteggio alto in relazione al settore nel quale operano.

 

Settore Finanziario

 

 

Settore Energetico

 

Gli investimenti sostenibili inoltre consegnano all'investitore un nuovo punto di vista sui rischi. Rischio può avere un significato diverso per ogni investitore, ma nell’ambito degli investimenti ESG questo può tradursi nella riduzione di perdite di capitale eccessive. Il punteggio ESG può aiutare gli investitori ad andare oltre l’analisi finanziaria tradizionale e comprendere il profilo di una società in maniera più olistica, catturando rischi sia di natura sistemica che idiosincratica.

 

Rischi sistemici

Persino società con bilanci solidi o che operano in settori in forte crescita possono essere suscettibili a controversie e rischi reputazionali tali da poterne influenzare il corso azionario. L’investimento ESG fornisce un approccio sistematico e trasparente in grado di identificare società più esposte a questo tipo di rischi e quindi può aiutare gli investitori a ridurre la volatilità del proprio portafoglio nel lungo periodo.

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