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Il 47% degli investitori italiani tiene conto dei criteri ESG

1/15/2019

Dal Global Investment Survey di Legg Mason si evince che il tema più caro agli investitori è quello della tutela ambientale; non mancano però ancora ostacoli da superare


Quasi un investitore italiano su due (il 47%) sceglie di investire in fondi società tenendo conto di considerazioni ambientali, sociali e di governance e il 46% prevede di investire di più in questa direzione nei prossimi 5 anni. E addirittura il 93% ritiene che i fund manager dovrebbero monitorare attivamente le aziende in cui investono per assicurarsi che agiscano in maniera responsabile. E' quanto emerge dal Legg Mason Global Investment Survey 2018, sondaggio globale di Legg Mason svolto quest’anno in 17 paesi diversi: quello degli investimenti sostenibili è un trend destinato a crescere infatti il 45% degli investitori a livello globale, infatti, dichiara che nei prossimi 5 anni aumenterà la sua allocazione in investimenti ESG.

 

Nel mondo del risparmio gestito dunque questo tema sta facendo breccia negli investitori ma gli osatcoli come orami noto non sono pochi. Il principale problema, secondo gli investitori italiani, è la scarsità di informazioni, citata dal 29% dei partecipanti. Non a caso, durante il sondaggio solo il 21% ha dichiarato di comprendere a pieno cosa siano gli ESG, prima di ricevere informazioni in merito.

Altri fattori che scoraggiano gli investimenti sostenibili sono la limitata disponibilità di questo tipo di soluzioni (23% delle risposte), e la mancanza di un’adeguata consulenza finanziaria a riguardo (21%).

 

È importante anche evidenziare come l’85% degli investitori italiani abbia dichiarato che, pur di investire in maniera coerente con i propri valori, sarebbe disposto anche ad estendere il periodo di tempo necessario per raggiungere i propri obiettivi.

 

Ma quale dei tre fattori ESG sta più a cuore agli investitori del nostro paese? Secondo i dati della GIS 2018 vince nettamente la tutela dell’ambiente, citato come il fattore principale dal 34% degli intervistati. Al secondo posto il criterio governance, con il 25% dei voti, mentre il fattore sociale è considerato di primaria importanza solo dal 16% del campione. Infine, il 25% ritiene che tutti e tre i criteri ESG siano ugualmente importanti.

 

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