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Private equity, opportunità migliori nei deal più piccoli

12/19/2019 | Daniele Riosa

Rode di Schroders analizza le prospettive del settore nel 2020


“In generale, le strategie di private equity che sono maggiormente a rischio a causa dei consistenti afflussi di capitale sono quelle che consentono ampi investimenti singoli senza che venga raggiunto un limite massimo di ownership. Tipicamente si tratta dei fondi di maggiori dimensioni”. All’opposto, come spiega Nils Rode, cio Schroder Adveq Investments di Schroders, “i segmenti di mercato con le maggiori barriere all’ingresso sono caratterizzati da dinamiche più ‘sane’. I deal più piccoli in aggregato rappresentano un universo di investimento molto ampio, che può risultare inaccessibile ai fondi più grandi, essendo più difficile investirvi grandi quantità di capitale in modo rapido”.

L’esperto ricorda che “per i buyout di piccole e medie dimensioni negli USA e in Europa, le start-up a livello globale e gli investimenti nelle prime fasi della crescita delle aziende asiatiche, l’andamento del fund raising è stato costante o addirittura in declino. Ciò rappresenta un indicatore positivo per le aspettative di rendimento di questi vintage year”.

“Per di più – prosegue - il contesto attuale di tassi bassi ha consentito ad alcuni gestori di ‘passare di livello’ e di ampliare significativamente i propri fondi, uscendo perciò dai segmenti più piccoli. Ciò contribuisce a stabilizzare ulteriormente questa fascia del mercato.Una conseguenza di questi trend divergenti nella raccolta di capitale è che i multipli di valutazione per i buyout di maggiori dimensioni sono aumentati fino a massimi storici, mentre per i buyout di piccole dimensioni sono rimasti più ragionevoli. Nel 2020 ci aspettiamo che la fascia del mercato a capitalizzazione più bassa continui a offrire le opportunità migliori nel PE”. 

L’economista si aspetta che “nel prossimo anno aumenti l’enfasi posta dagli investitori sulle caratteristiche ESG e, in misura minore, sull’impact investing, nelle decisioni di investimento di PE. Questo aspetto è sempre più rilevante soprattutto in Europa, dove la maggiore consapevolezza del cambiamento climatico e l’iniziativa Finanza Sostenibile della Commissione Europea rappresentano driver significativi”.

“Ci aspettiamo che l’investimento ESG e impact acquisiscano maggiore importanza anche nelle altre aree globali”, conclude Rode.

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