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AIFI, accolta la richiesta di poter detenere più di un PIR alternativo

1/21/2022 | Redazione Advisor

In questo modo l’investitore può scegliere come allocare il plafond disponibile anche tra differenti Piani Individuali di Risparmio senza legarlo a un solo prodotto per lungo tempo


Il consiglio direttivo AIFI si è riunito nel primo incontro dell’anno e ha analizzato la situazione economica attuale, caratterizzata da una ripresa del nostro sistema imprenditoriale che è destinata a portarci nei prossimi mesi ai volumi pre-pandemia. Nel sostegno alla nostra industria un ruolo centrale può essere svolto dal private capital che può affiancare l’imprenditore nelle fasi decisive del suo sviluppo.

Il Consiglio ha espresso soddisfazione per la maggiore sensibilità istituzionale verso il private capital, raggiunta nell’ultimo anno grazie agli sforzi dell’associazione, nonchè per l’adozione di alcuni strumenti di policy internazionale (come il fondo di fondi, utilizzato per promuovere alcuni segmenti di mercato).

Tra i più recenti traguardi, si ricorda l’accoglimento della modifica alla disciplina dei PIR (Piani Individuali di Risparmio) nella legge di bilancio 2022 che sopprime il divieto di detenere più di un PIR alternativo a partire dal primo gennaio 2022. AIFI aveva portato avanti tale richiesta, fin dall’introduzione dei PIR alternativi con il DL Rilancio, così da permettere all’investitore di scegliere come allocare il plafond disponibile anche tra differenti PIR senza legarlo a un solo prodotto per lungo tempo.

Con questa modifica si potrà beneficiare del vantaggio della diversificazione. Un’altra richiesta di AIFI è stata accolta attraverso la legge di bilancio, sempre in ambito PIR, ovvero l’estensione del credito d’imposta per le minusvalenze realizzate ai piani costituiti dal primo gennaio 2022. Gli spazi di sviluppo e di diffusione del private capital sono però ancora ampi, tanto che AIFI ha sollecitato, proprio nell’ambito della legge delega fiscale in discussione al parlamento, un’attenzione specifica. L’associazione ha infatti suggerito, a proposito del riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’imposta, di dare priorità alle misure di riduzione del carico fiscale così da incentivare investimenti nell’economia reale.

“AIFI ha chiesto l’introduzione di un credito d’imposta per fondi pensione, casse di previdenza e imprese assicurative, nonché per investitori privati che sottoscrivono fondi alternativi” dichiara il presidente AIFI Innocenzo Cipolletta“ in questo modo si punta a utilizzare tale credito a favole del private capital, così da moltiplicare i capitali a disposizione degli operatori che li inietteranno nelle imprese italiane e nella loro crescita”.

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