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SdR 2022: PIR, “ora tocca agli operatori crederci veramente”

5/11/2022 | Redazione Advisor

I Piani individuali di risparmio sono stati al centro di una conferenza ad hoc organizzata da Assogestioni


"Avvicinare il risparmio all'economia reale attraverso i Pir". Questo è il messaggio lanciato da Carlo Trabattoni nel corso della conferenza inaugurale del Salone del Risparmio 2022.  

Il presidente di Assogestioni ha spiegato che "il mercato italiano del risparmio gestito è tra i più evoluti in Europa: strumenti come i Pir, e più recentemente i Pir alternativi e gli Eltif, hanno sicuramente stimolato i risparmiatori a destinare parte dei propri risparmi agli investimenti per le nostre imprese. Le soluzioni gestite, anche meno convenzionali, aprono nuovi spiragli nella diversificazione e nel contributo al Sistema-Paese. È una strada importante che va valorizzata al meglio col pieno supporto delle istituzioni e tutti gli attori coinvolti".  

Di Piani individuali di risparmio nello specifico si è parlato successivamente nel corso della conferenza “La nuova stagione dei Pir” dove sono stati presentati i dati dell’Osservatorio Pir di Assogestioni che mostrano come a dicembre 2021 i fondi Pir ordinari tornano a raccogliere flussi di risparmio: 320 milioni, la maggior parte prodotti azionari, arrivando, con 21 miliardi di patrimonio, a rappresentare quasi il 2% delle masse totali dei fondi distribuiti in Italia. Sempre nel 2021 i Pir alternativi hanno raccolto 1,3 miliardi e raggiunto 1,7 miliardi di dotazione patrimoniale, distribuiti su 16 prodotti censiti da Assogestioni.

Arianna Immacolato, direttore del settore fiscale di Assogestioni, nel corso dell’evento, si è soffermata sull’efficacia dell’intervento dell’Agenzia delle Entrate che ha ampliato ulteriormente la normativa sui Pir: “I nuovi chiarimenti e le modifiche introdotte dalla Legge di bilancio 2022 hanno risolto gli ultimi dubbi degli operatori. L’Agenzia ha fatto molto per offrire uno strumento realmente utilizzabile da parte dell’industria. Ora spetta agli operatori crederci pienamente, anche in termini di raccolta”.

Ma per Luigi De Bellis, co-responsabile Ufficio Studi di Equita, che per i Piani individuali di risparmio serve ancora “una semplificazione della normativa. C'è un'eccessiva sovrapposizione di normative ed eccesso di burocratizzazione, che volendo tutelare l'investitore retail spesso rendono l'individuazione del target market molto complicata per i collocatori e la distribuzione molto selettiva, limitandone di fatto la diffusione”.

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