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Corporate venture capital italiano, la crescita continua

6/8/2022 | Daniele Riosa

Anna Gervasoni (AIFI): “Nei due terzi dei casi i fondi di venture capital e di Cvc coinvestono: questo vuol dire che le interazioni all’interno dell’ecosistema dell’innovazione sono importantissime”


“AIFI crede moltissimo nel corporate venture capital. Da tre anni abbiamo avviato un nostro gruppo di lavoro interno guidato da Giacomo Sella. Ci crediamo perché l’Italia ha sì tanti difetti, ma ha una rete di medie imprese che sono molto tecnologiche e possono essere dei partner fantastici per lo sviluppo dell’innovazione”. Anna Gervasoni, direttore generale AIFI, introduce così lo studio presentato a Milano da Accenture nei locali del Corporate Center di via Bonnet, dove si è tenuto l’evento insieme ad AIFI dedicato al “Corporate Venture Capital – Un ponte tra aziende e innovazione”.  

Venendo ai numeri italiani, Gervasoni rileva che “la crescita del mercato del venture capital vede un contributo importante del Cvc. Recentemente abbiamo creato un indicatore proprio sul settore da cui emerge come, ultimamente, registri una forte espansione. Nel 2021 si contano 90 round, più del doppio rispetto all’anno precedente. La cifra investita è piccola in valori assoluti: poco più di 300 milioni. Aumentano però le operazione di start up che contribuiscono a creare un mercato vivace e articolato. Credo che vedremo le corporate non solo attive nelle prime fasi, ma anche nelle successive dove possono dare, oltre al danaro, una spinta all’implementazione delle tecnologia e dell’innovazione. Gli investimenti sono concentrati nel Nord, soprattutto in Lombardia e Piemonte".

“La cosa più interessante che emerge dal nostro indice - sottolinea il direttore generale AIFI - è che il corporate in tutti questi deal è il lead investor e nei due terzi dei casi i fondi di venture capital e di corporate venture capital coinvestono: questo vuol dire che le interazioni all’interno dell’ecosistema dell’innovazione sono importantissime”.

“In Germania – conclude Anna Gervasoni - vogliono lanciare un fondo da 30 miliardi, 10 provenienti dallo Stato, in favore delle start up e viene sempre un po’ di invidia costruttiva. Qualche miliardo lo stiamo investendo anche noi, ma appena lo faranno i tedeschi sarò da tutti i nostri regolatori, player e associazioni domestiche per chiedere loro di emulare i tedeschi. Questo sarà anche il messaggio che porteremo come AIFI la prossima settimana all’incontro con gli investitori istituzionali italiani: anche loro devono fare una scommessa per il futuro del nostro Paese”.

Il dibattito tra i partecipanti ha evidenziato inoltre come il Cvc si configuri ormai come una leva chiave dell’Open Innovation. La ricerca presentata da Accenture comprende sondaggi e casi studio condotti su diversi dirigenti di aziende attive nel Corporate Venture Capital. Su scala internazionale, in aggiunta ai benefici registrati sul fatturato delle imprese, è emersa una forte crescita generale degli investimenti.

Solo nell’ultimo anno, infatti, sono stati investiti complessivamente nel Cvc 169,3 miliardi di dollari, più del doppio del record annuale di 70,1 miliardi registrato nel 2020 (Dealroom.co, CBInsights). Sulla base delle interviste effettuate sono stati definiti cinque fattori abilitanti, che si possono definire come dei pilastri chiave necessari a una gestione di successo nel Cvc:
• Definire la strategia e gli obiettivi, che in un Cvc possono essere di natura strategica e/o finanziaria.
• Scelta accurata della governance, del personale e degli investimenti.
• Definire i metodi e i processi.
• Generare valore per le startup del proprio portafoglio.
• Remunerare e motivare i dirigenti e i team del CVC allo scopo di garantire una corretta struttura di incentivazione.

I dati presentati da AIFI sulla base delle evidenze emerse dal VeM – Venture capital monitor, osservatorio promosso insieme alla LIUC Business school, mostrano come le corporate nel mercato italiano del Venture Capital stiano progressivamente assumendo un ruolo rilevante con una crescente presenza all’interno del panorama italiano del finanziamento dell’innovazione. In particolare, tale ruolo si caratterizza sia come lead investor sia come co-investitori in operazioni in sindacato, nella maggior parte dei casi con gestori di Venture Capital regolamentati. Questa attività di investimento diretta, unitamente a quella indiretta ,come investitori in fondi, potrà contribuire a determinare un importante salto di qualità per il mercato nel suo complesso. P

Sandro Bacanm Accenture Innovation Lead, rileva che “a livello globale, il ricorso al Corporate Venturing è una prassi consolidata con volumi di investimento che sono più che raddoppiati tra il 2020 e il 2021. Oggi il concetto di innovazione riguarda anche la governance delle organizzazioni, non può più essere circoscritto all’interno, ma deve aprirsi all’esterno facendo leva su architetture aperte. Un investimento di corporate venture capital di successo è quello che trova continuità nel tempo, generando un valore aggiunto e un reciproco scambio di competenze ed esperienze tra le società controllanti e le nuove imprese. È un percorso che facciamo anche in Accenture, accompagnando le imprese con cui collaboriamo in un percorso di “Continuous reinvention” per rispondere in tempi rapidi al sempre più mutevole contesto di mercato”.

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