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Cripto, la marea potrebbe scendere ancora

11/22/2022

Una criptovaluta è tale solo di nome perché non soddisfa tre delle funzioni essenziali della valuta. In un anno il mondo delle cripto ha perso il 70% del valore.


In un anno il valore complessivo delle cripto è passato da quasi 3mila miliardi di dollari agli attuali 800 miliardi circa.

Un crollo di oltre il 70% di sicuro, ma anche lo sgonfiamento di una bolla?

 

“Innanzitutto, una criptovaluta è una valuta solo di nome” spazza via ogni dubbio Clément Inbona, gestore di La Financière de l’Echiquier.

“La definizione data dall'Autorità francese per i mercati finanziari è chiara: «Un cripto asset non è una valuta». Inoltre, non è un'attività che genera reddito alla stregua di quelle tradizionali sotto forma di dividendi, cedole o affitti. Sembra così più pertinente utilizzare il termine cripto-asset”.

 

In effetti una cripto non soddisfa nessuna tre delle funzioni essenziali di una valuta.

Non è una riserva di valore (la sua volatilità dimostra il contrario), non è un intermediario diffuso per gli scambi (chi può affermare di utilizzarlo esclusivamente per tutte le transazioni quotidiane o finanziarie?) e infine non è un'unità di conto (quale famiglia o azienda ne fa uso per la sua contabilità?).

 

“Ironia della sorte, il fondatore della piattaforma FTX, Samuel Bankman-Fried, di banchiere ha solo il cognome” scherza Inbona.

“La sua piattaforma è stata sì oggetto di un bank run, una corsa agli sportelli per il ritiro dei beni da parte di chi li aveva depositati, che ne ha provocato il crollo.

Eppure, non è una banca: non è regolata da un'autorità di vigilanza, né è soggetta a un'autorità fiscale degna di questo nome poiché le Bahamas sono nella lista nera dei paradisi fiscali dell'Unione Europea.

E infine non è nemmeno una società quotata in borsa soggetta a obblighi di trasparenza”.

 

Dopo questo evento, però, le cattive notizie si sono susseguite per gli operatori del settore: blocco dei prelievi per alcuni, voci di fallimento per altri… In realtà la deflagrazione rimane finora circoscritta al mondo dei cripto-asset: del resto è nel loro DNA il potere di liberarsi dai vincoli della “finanza tradizionale” e di rimanere ai margini…

“Con più di 150 cripto-asset per un totale di oltre 100 milioni di dollari ciascuno, la marea potrebbe scendere ancora e i bagnanti privi di costume potrebbero essere parecchi nel mondo della finanza decentralizzata” avvisa il gestore di LFDE parafrasando Warren Buffett.

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