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PIR, la raccolta si riprenderà nel corso del 2023

11/30/2022 | Redazione Advisor

Questa è la previsione di Luigi De Bellis, co-responsabile ufficio studi Equita


“Secondo i dati ufficiali di Assogestioni nel 3Q22 i fondi PIR ordinari hanno registrato una raccolta netta negativa pari a -330.3mn, rispetto ai -195.6mn del 2Q22 e +160.2mn del 1Q22”. Lo ricorda Luigi De Bellis, co-responsabile ufficio studi Equita, nel suo commento sulla raccolta dei Piani Individuali di Risparmio.

“La raccolta netta totale nei 9M22 - rileva l’esperto - è stata pari a -365.6mn a causa delle continue incertezze geopolitiche e volatilità sui mercati. Secondo IlSole24ore del 26 novembre, la raccolta netta dei fondi PIR ordinari ad ottobre è stata ancora negativa per -92.1mn. Includendo ottobre, il saldo YTD è di -422mn. Gli AUM totali promossi dai 64 fondi PIR (65 a fine 2Q, 70 a fine 1Q22) sono pari a 16.5bn, in calo QoQ (-6%) a causa dell’andamento negativo dei mercati (stimiamo effetto mercato -4%) e in parte per i deflussi”.

Per quanto riguarda i PIR alternativi, “la raccolta netta è stata positiva per +14.5mn, rispetto ai +152.7mn del 2Q22 e +83.4mn del 1Q22. La raccolta netta totale nei 9M22 è stata pari a +250.7mn. Gli AUM totali promossi dai 13 fondi PIR alternativi sono pari a 1.45bn o +1% QoQ. Il patrimonio complessivo, censito sulla base di 64 PIR ordinari e 13 alternativi, risulta pari complessivamente a 17.9bn. Il trend debole sulla raccolta è a nostro avviso legato al perdurare di un contesto macroeconomico ancora fragile e un quadro di breve termine sui mercati di difficile lettura e ancora volatile. Anche a livello europeo da inizio anno si registrano importanti deflussi, sia sui fondi attivi che passivi”.

L’analista ritiene che “l’attuale incertezza macro continuerà a pesare sulla raccolta netta per i prossimi mesi, prima di un recupero che ci aspettiamo nel corso del 2023. Alla luce dei dati registrati da inizio anno e uno scenario di mercato ancora incerto, abbiamo rivisto le nostre stime di raccolta netta 2022 per i PIR ordinari a -500mn (da prec. +100mn) con AUM a circa 16.5bn. Nel periodo 2023-25E stimiamo circa +1.5bn di raccolta netta (di cui circa +500mn nel 2023). Per i PIR alternativi ci aspettiamo che possano raggiungere 10-15bn di AUM in 5 anni".

“Nonostante l'incertezza di breve, continuiamo a ritenere che i Piani Individuali di Risparmio, sia tradizionali che alternativi, siano degli ottimi strumenti per investire in un’ottica di medio-lungo termine in maniera efficiente sulle aziende italiane, soprattutto PMI, con importanti vantaggi fiscali e diversificando nel tempo il periodo d’ingresso”, conclude De Bellis.

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