La riforma delle polizze tradizionali sembra entrata nel vivo. Dopo il confronto tra IVASS e le compagnie oggi sembra essersi trovata una soluzione che possa mettere d'accordo tutti. Tutti forse non proprio, perché i nuovi sottoscrittori di polizze di ramo I si troveranno in una posizione differenti rispetto ai contraenti attuali.

 

Secondo quanto riportato da MF, infatti, la soluzione che sembra essere stata accolta è quella di ridurre la garanzia sul capitale investito. Oggi per i sottoscrittori di polizze hanno una garanzia sul capitale investito al 100%. E le polizze hanno come sottostante una gestione separata, che negli anni per garantire la percentuale di rendimento, è sempre stata investita nei titoli di stato.

Con i tassi di interesse così bassi, le gestioni separate erano diventate un boomerang per le compagnie, tanto che in questi ultimi anni molte assicurazioni avevano messo in atto delle politiche per frenarne la vendita a favore delle polizze con forte contenuto finanziario. Le stesse polizze che sarebbero prese a modello per la nuova riforma delle polizze Vita. Infatti le polizze unit e index linked consentono una maggiore flessibilità al gestore/assicuratore e soprattutto fanno ricadere sul contraente il rischio del capitale. Tutti elementi che dovrebbero far parte anche della nuova riforma.

 

Difatti in pratica la garanzia del capitale sarebbe ridotta al 95-90% rendendendo la compagnia più libera di essere flessibile nell'investimento e soprattutto riducendo la quota di accantonamento sul capitale (così come impone Sovency II). Ma nulla è ancora certo. Ci sono anche altri dettagli che hanno bisogno di essere chiariti, come il valore che sarà incassato dal cliente in caso di morte o in caso di riscatto anticipato.