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2008 - 2018 il decennio delle polizze finanziarie

2/11/2019

Alla fine dello scorso anno le assicurazioni valevano quasi 1.000 miliardi e corrispondevano a un quarto dei risparmi, mentre nel 2008 erano a quota 586 miliardi. Fabi: "Le banche spingono questi prodotti perché garantiscono maggiori profitti"


Quello che va dal 2008 al 2018 è stato il decennio delle polizze vita a contenuto finanziario. Nell'arco degli ultimi 10 anni è cambiata infatti la composizione dei portafogli delle famiglie italiane con un aumento assai significativo dei prodotti assicurativi, tanto che a fine 2018 le polizze e le assicurazioni valevano quasi 1.000 miliardi e corrispondevano a un quarto dei risparmi, mentre nel 2008 erano a quota 586 miliardi (18%) e nel 2013 si attestavano a 731 miliardi (20%).

I dati emergono da un recente studio della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani) su "Risparmi e investimenti e in Italia". Contenstualmente alla crescita della raccolta in polizze, si registra invece la netta discesa degli acquisti di obbligazioni e titoli di Stato: alla fine dello scorso anno, erano a quota 297 miliardi (7% del totale), mentre nel 2008 si attestavano a 775 miliardi (23%) e nel 2013 a 623 miliardi (17%). In lieve salita risulta poi anche il peso delle azioni: da 721 miliardi (22%) del 2008 a 957 miliardi del 2018 (23%).

"Le banche - commenta il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni - spingono la vendita di prodotti che, soprattutto attraverso le commissioni, garantiscono i maggiori profitti. E i nostri dati confermano che la strategia è nettamente cambiata negli ultimi 10 anni, con un vero e proprio boom di prodotti assicurativi, che ora valgono 1.000 miliardi. È una strategia, quelle delle banche, che passa anche per le indebite pressioni commerciali subite dalle lavoratrici e dai lavoratori bancari. In questo contesto, i lavoratori bancari sono giustamente tenuti al rispetto delle norme sull'antiriciclaggio, ma talvolta le procedure interne di alcuni istituti di credito penalizzano i lavoratori costretti, per carenze organizzative, ad avere responsabilità, anche penali, che non competono loro e che sfociano in multe salatissime. Il delicatissimo argomento sarà uno dei temi del prossimo rinnovo contrattuale".

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