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L’identità ESG delle SGR fattore chiave per i fondi pensione

10/3/2022 | Redazione Advisor

E' quanto emerge da un sondaggio realizzato da ET.Group - The ESG knowledge company, think tank specializzato in sostenibilità e ideatore del salone.SRI, e Assofondipensione


Le scelte dei consumatori e degli investitori individuali avvengono sempre più prendendo in considerazione fattori legati alla dimensione ESG. Una sensibilità crescente che riguarda anche gli investitori istituzionali – capaci con il loro peso specifico di incidere profondamente sul settore finanziario e sulla società–, anche sulla base di una spinta normativa in tale direzione.

La conferma che l’interesse sia però reale e non frutto solamente di un allineamento alla regolamentazione arriva da un sondaggio realizzato da ET.Group - The ESG knowledge company, think tank specializzato in sostenibilità e ideatore del salone.SRI, e Assofondipensione, Associazione dei Fondi Pensione Negoziali.

L’indagine, che ha coinvolto 25 fondi pensione, mostra come il 75% di questi ultimi valuti l’ESG Identity dei gestori in fase di selezione della controparte a cui affidare la gestione dei propri investimenti. Un dato che dimostra come non sia più sufficiente proporre semplicemente un’offerta di prodotti ESG ma che quest’ultima debba essere accompagnata da un parallelo sforzo per allineare alle migliori pratiche di sostenibilità la struttura interna. Il concetto di ESG Identity, infatti, raggruppa l’insieme degli elementi distintivi di un soggetto, a partire dalla sua struttura organizzativa (la governance) per arrivare alla coerenza e consistenza ESG della sua offerta al mercato, passando per le modalità con cui il soggetto pensa (la cultura aziendale ESG) e si impegna sul fronte sostenibile (il suo scopo ESG).

Interessante notare come la totalità dei fondi che effettuano una profilazione ESG dei gestori prenda in esame il know-how interno di quest’ultimi, ossia la presenza di un team di analisi ESG. Tra i fondi che hanno un processo di profilazione dei gestori, il 62% analizza l’offerta complessiva, mentre poco più della metà degli stessi si concentra anche sull’attività di engagement delle proprie potenziali controparti. Venendo ai singoli fattori che compongono l’acronimo ESG, l’82% dei fondi pensione che hanno definito una policy di investimento ESG ritiene che gli aspetti sociali (la “S”) siano quelli più importanti mentre il 64% dà maggiore importanza a quelli ambientali (la “E”), in calo rispetto ai due anni precedenti. Lo stesso vale per la governance (“G”), scesa al 27%.

Luca Testoni, fondatore del salone.SRI, ha commentato: “L’indagine che abbiamo sviluppato in collaborazione con Assofondipensione ha permesso di analizzare quanto e in che modo i fondi pensione negoziali – attori che rappresentano la spina dorsale del sistema previdenziale e finanziario italiano – prestino attenzione alla natura ESG dei gestori a cui si rivolgono per impostare le loro scelte di investimento. Il risultato non solo conferma, ma anzi rafforza, la consapevolezza che l’identità ESG dei soggetti che operano nel mondo del risparmio gestito sia fondamentale per emergere in un mercato sempre più affollato, in cui distinguere tra reale commitment ESG e semplice greenwashing è diventato una vera e propria sfida”.

Salvatore Casabona, Segretario di Assofondipensione, ha commentato: “I risultati della survey evidenziano in maniera chiara l’accresciuta attenzione dei fondi pensione negoziali alle tematiche ESG, attraverso l’adozione di strategie di policy specifiche sugli investimenti, con particolare focus agli aspetti sociali (S). Risulta inoltre più diffusa la valutazione dell’identità ESG dei gestori finanziari con la consapevolezza che l’integrazione dei fattori ESG nei processi di investimento consente di gestire più efficacemente il rischio. Assofondipensione ha supportato costantemente i propri associati nelle attività di adeguamento alla normativa di settore e nella diffusione graduale dell’esercizio delle attività di engagement. Il Manuale Operativo per la definizione della Politica di Impegno, elaborato nel 2021, ha rappresentato un contributo importante in tale ottica. L’Associazione è impegnata in maniera costante sui temi della sostenibilità e proseguirà nel percorso intrapreso per aiutare i fondi pensione ad accrescere ulteriormente la conoscenza e la capacità di intraprendere l’attività di engagement intesa sia come dialogo che come voto in assemblea”.

Questa indagine è la prima di una serie di rilevazione che ET.Group presenterà in vista della VII edizione del salone.SRI – il primo evento in Italia dedicato esclusivamente alla finanza sostenibile - che lo scorso anno ha visto la partecipazione di 36 Asset Manager, oltre 50 relatori e 900 visitatori unici (inclusi quelli digitali).

ET.Group - The ESG knowledge company quest’anno ha deciso di portare da una a due le date che animeranno il Palazzo delle Stelline di Milano il 14 e 15 novembre prossimi e di far sbarcare il salone.SRI anche a Roma. Il 21 ottobre si terrà infatti presso la sede capitolina dell’Università Cattolica – partner dell’iniziativa – un meeting che coinvolgerà investitori istituzionali, asset manager e docenti del Master in Finanza Sostenibile di ALTIS - Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica. Le due tavole rotonde previste si focalizzeranno sul ruolo in termini di sostenibilità degli investitori istituzionali e dei fondi pensione.

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